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Ddl Zan, le parole della comunità Lgbt friulana: "Hanno ucciso un disegno di legge ma non le nostre voci"

Amarezza e dissenso del presidente di ArciGay Friuli Luca Vida per l'affossamento al Senato del disegno di legge contro l'omolesbotransfobia. Pronta la reazione: una manifestazione a sostegno dei diritti di tutte le persone ai margine della società

"Abbiamo assistito a un'altra pagina triste del nostro paese, quanto accaduto ieri in senato non ha nulla di onorevole!" Queste le prime parole a caldo del presidente delll'ArciGay Friuli, Luca Vida. Il risultato di quanto accaduto ieri, secondo Vida, è  l'evidenza di come la maggioranza del Senato soffra di omolesbotransfobia, misoginia e abilismo. Questo atteggiamento serpeggia anche all'interno delle forze promotrici del disegno di legge. Non è quindi solo colpa delle destre. Il presidente aggiunge "I numeri parlano chiaro a questə 154 senatori e senatrici va tutta la nostra vergogna e accusiamo loro di non avere a cuore i diritti di tutte quelle persone che vengono marginalizzate in questa società ancora troppo patriarcale e ancorata ai propri privilegi. Hanno esultato al coro di libertà, confondendola con il privilegio di discriminare, di dividere l'Italia in persone di serie A e serie B. Hanno così riso in faccia a chi cerca di combattere l'odio e ancora più triste a chi quell'odio lo vive sulla propria pelle". E continua: "Forse pensano di avere le mani pulite grazie al voto segreto, ma da oggi la maggioranza del Senato verrà da noi ritenuta responsabile di ogni episodio che colpirà le persone che non hanno voluto difendere. Ieri hanno deciso di non volere fare i passi necessari per portarci nell'Europa del 2021 ancorandoci ancora nella posizione di fanalino di coda dell'Unione Europea".

La reazione

Luca Vida annuncia che l’associazione ArciGay Friuli sta organizzando una manifestazione per esprimere il proprio dissenso in merito a questa decisione. "Hanno ucciso un disegno di legge ma di sicuro non le nostre voci. La lotta per i diritti umani e sociali continua, finché non sarà raggiunto il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della nostra Costituzione e la Repubblica adempirà al suo dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dellə cittadinə, impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Siamo stanche che i diritti vengano calpestati in nome di giochetti politici fatti sulla nostra pelle. Come in passato: oggi è sempre resistenza!". Il presidente conclude affermando che l'associazione continuerà a combattere l'odio con la cultura del rispetto e continuerà a farlo anche senza l'aiuto delle istituzioni. 

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