Vizio parziale di mente per il 38enne che tentò di uccidere il padre nella Bassa
La madre aveva sostenuto da subito che il figlio fosse malato e bisognoso di cure. La condanna del gup ha tenuto conto della perizia voluta dalla difesa
L'accusa a carico di un 38enne residente a Rivignano Teor, era quella di tentato omicidio e lesioni personali aggravate. E per questo l'uomo, Josè Bulfon, si trovava in carcere in custodia cautelare dai primi di maggio 2023 dopo che, durante un litigio, aveva tentato di accoltellare il padre invalido al 100% colpendolo più volte al collo fino a che non era intervenuta la madre a fermarlo. Come riportato dal Messaggero Veneto, l'uomo è stato condannato a 4 anni di reclusione e dichiarato interdetto dai pubblici uffici per 5. La perizia psichiatrica richiesta dalla difesa e le relazioni redatte dai servizi sociali, dalla Comunità di accoglimento e dal Dipartimento psichiatrico dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, hanno certificato il vizio parziale di mente. Una valutazione che ha avuto un peso nella decisione del giudice e, quindi, anche nel calcolo della pena. Il gup ha anche deciso che, una volta estinta la pena, l’imputato sarà sottoposto alla misura di sicurezza del ricovero in una casa di cura e custodia per i 3 anni successivi.
Cosa era successo
Era il 2 maggio 2023 quando il 38enne al culmine di una lite in casa aveva ferito al collo il padre con un coltello per tagliare il pane. Era stata la madre a fermarlo e a chiamare le forze dell'ordine. Ma successivamente aveva dichiarato che il figlio aveva ferito il padre per errore. Un figlio, che secondo lei, soffriva di gravi disturbi mentali e che, quindi, non era in grado di distinguere il bene dal male. E poi la donna aveva accusato le istituzioni di non fornirle nessun aiuto avendo abbandonato al suo destino il giovane che non era curato a dovere. Ora le perizie e le relazioni dei servizi sociali le stanno dando ragione certificando al figlio un vizio parziale di mente.
