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Concessioni / Lignano Sabbiadoro

Accordo sulle darsene di Aprilia Marittima, alla Regione frutteranno più di 120 mila euro l'anno

Si parla di siti che comprendono 1533 posti barca. Callari: "Risolta una questione annosa che aveva provocato disagio all'amministrazione pubblica e ai privati"

"Premiata la creazione di sviluppo" così ha definito l'assessore regionale al Demanio Sebastiano Callari la firma degli atti che sanciscono una concessione di nove anni al Complesso Darsena Aprilia Marittima, al Complesso Terra Mare Canal di Ponente e al Condominio Marina Capo Nord, con annessa transazione sul dovuto pregresso. "Un momento importante per Aprilia Marittima e per l'impresa e il turismo regionale: la firma delle concessioni per l'utilizzo di acqua marina in tre darsene risolve una questione annosa che aveva creato a lungo disagio all'amministrazione pubblica e ai privati".

Cosa era successo

Negli anni Settanta alcuni privati di Aprilia Marittima scavarono nei propri compendi e rompendo gli argini trasformarono i terreni, grazie agli invasi di acqua di mare, in darsene. Nel 2001 la laguna di Marano e Grado era stata trasferita dallo Stato al demanio marittimo regionale. Dopo una lunga serie di contenziosi, con gli atti sottoscritti dall'assessore Callari e dai concessionari la partita si chiude: il canone annuo globale per le tre darsene è stato fissato in 123 mila 321 euro, mentre per l'utilizzo pregresso delle acque marine i gestori pagheranno alla Regione un'indennità di 578 mila e 600 euro. "A questo punto ci sono tutti i requisiti legali per poter proseguire in un'attività che la Regione reputa strategica - ha commentato Callari -. Lo specchio d'acqua di Aprilia Marittima è di assoluto valore e crea attrazione e impresa: basti pensare che dei 1.533 posti barca il 20 per cento è utilizzato da stranieri e un altro 40 per cento da residenti extra Friuli Venezia Giulia". Secondo Callari "proprio l'alleanza, la rete tra pubblico e privato rappresenta la carta vincente dello sviluppo". Uno spunto che può dare un'indicazione generale a proposito dello scottante tema nazionale delle concessioni balneari per il quale l'assessore "vanno agganciate alla progettualità del territorio e agli investimenti, a discapito degli sfruttamenti passivi e improduttivi. In altre parole - ha concluso Callari - si trova il bandolo della matassa se passa il principio che le concessioni premiano la buona impresa che soddisfa l'obiettivo e il requisito di valorizzare il bene pubblico".

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