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Piazza XX Settembre si svuota ancora: chiude il Bar Savio

Da oggi serrande abbassate al Bar Savio: ultimo giorno per l'attività delle sorelle Checca e Dani Michieli

Un altro pezzo di piazza XX Settembre finisce la sua storia. Un’altra attività chiude le serrande. Oggi, giovedì 30 dicembre, è stato l’ultimo giorno di apertura del Bar Savio, da 12 anni gestito dalle sorelle Michieli. Dani e Checca, la prima dietro al bancone la seconda ai fornelli, sono state in questi anni una presenza significativa in una piazza che Udine non ha ancora saputo valorizzare. Un plateatico che da parcheggio è diventato luogo di mercato e di manifestazioni, ma che non ha mai trovato la sua vera vocazione. Una piazza ibrida, che si svuota velocemente, esclusa dai giri del centro storico, ma dove in tante e tanti, in questi anni, hanno trovato un angolo di ben stare. Il Bar Savio, di proprietà del Comune di Udine, è stato un piccolo grande presidio di una città che negli ultimi anni è molto cambiata: un’attività quasi necessaria in una piazza ancora oggi troppo vuota e che soffre ancora terribilmente la chiusura, ormai da più di tre anni, di un altro locale di proprietà comunale, il Bar Zecchini.
Cosa non ha funzionato, visto che le sorelle Michieli hanno messo in campo giorno dopo giorno professionalità e passione? Di sicuro la pandemia ha dato la mazzata finale: restrizioni, limiti e paura hanno ridotto il giro e reso più duro portare avanti l’attività. Ma a rendere più difficile la gestione del locale è stato anche il regolamento comunale. «Quando abbiamo rilevato l’attività, siamo entrate con un contratto di locazione. Negli anni è stato però modificato in “concessione”, con clausole ben diverse», ci spiega la titolare Daniela Michieli. Dodici anni fa, le due sorelle hanno rinnovato completamente il locale, non solo negli arredi, persino nella pavimentazione: tutto a loro spese. Con il cambio di regolamento, sono modificate anche le spese e i diritti di chi è entrato. «Non è stato oltretutto facile rimediare alla reputazione della piazza: ci siamo impegnate a creare una nostra clientela, scacciando malintenzionati e persone che creavano disagio». 

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Al Comune di Udine, proprietario dello stabile che comprende diversi uffici amministrativi e anche il negozio “Ai Combattenti”, le sorelle Michieli hanno chiesto a più riprese un punto d'incontro. Nulla da fare, per l’amministrazione le cose resteranno invariate e questo comporterà la fine del contratto, senza rinnovo, domani, 31 dicembre 2021. Dopodiché le serrande verranno abbassate e piazza XX Settembre sarà ancora più vuota. 
«Ogni persona vorrebbe che una storia d’amore lunga 12 anni finisse in modo diverso, non nel silenzio». Francesca Michieli parla giustamente d’amore. Perché lei è questo che ha messo in tanti anni nella “sua” cucina, preparando e inventando piatti sempre nuovi. Chi ha avuto la fortuna di fermarsi a pranzo, almeno una volta, si è accorto che il suo menù aveva qualcosa di originale. Ispirazioni dal mondo, certo. Ma soprattutto un gusto personale che ha reso speciali anche i piatti più semplici, come un piatto di spaghetti al pomodoro. E poi pane e brioches fatte in casa, ogni mattina: un dettaglio non da poco che in questi anni ha fatto la differenza, per chi ha avuto la fortuna di assaggiarli. Non in tutti i bar che fanno pranzi, infatti, si possono trovare prodotti freschi di qualità, con materie prime scelte direttamente dalla cuoca. Una cuoca che, negli anni, ha stretto anche importanti legami con i mercanti della piazza, creando quella rete sociale e professionale che rende speciale un luogo e la sua storia. 

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Gli udinesi e le udinesi che hanno imparato ad amare questo luogo, le persone che dentro ci hanno lavorato (oltre alle due sorelle ci sono anche tre altre collaboratrici, «ma ce le ricordiamo tutte, dalla prima all'ultima le persone che hanno lavorato con noi, perché nessuno qui è stato mai un semplice dipendente», ci racconta Daniela Michieli), i piatti e gli stuzzichini sempre diversi, perderanno un punto di riferimento. Piazza XX Settembre perderà un locale. Udine perderà un luogo che era davvero più di un semplice bar. 

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