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Aumentano i vitalizi dei politici regionali: oltre 7 milioni e mezzo all'anno per le casse del Fvg

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi ha depositato una proposta di legge regionale per un tetto agli aumenti dei vitalizi riconosciuti agli ex consiglieri regionali e loro aventi diritto

Se per la cittadinanza l'inflazione rappresenta un rialzo del costo della vita a fronte di stipendi che rimangono fissi, per la classe politica regionale si traduce in un ritocco al rialzo degli assegni mensili di consiglieri e assessori, anche ex. Con la delibera 444 dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, sono stati ufficializzati gli aumenti che decorrono dal primo gennaio 2023 e che, come riporta il collega Marco Ballico sulle pagine de Il Piccolo, riguardano "129 ex eletti (gli assegni sono in realtà 132 perché Roberto Antonaz, Gianfranco Moretton e Lodovico Sonego percepiscono anche il vitalizio da assessore) e 57 aventi diritto (nel caso di consiglieri deceduti)".  Il rialzo in alcuni casi è dell’8,1%, il ché significa che per gli importi più alti l'incremento mensile è di oltre 500 euro.

Il no

A storcere il naso è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Rosaria Capozzi. "Per ragioni di equità sociale, in un momento storico in cui i cittadini lottano contro il caro vita e contro l'aumento dei mutui, non si può legare l'aumento dell'assegno vitalizio all'indice ISTAT senza porvi un tetto". La pentastellata ha depositato una proposta di legge regionale per porre un tetto agli aumenti dei vitalizi riconosciuti agli ex consiglieri regionali e loro aventi diritto. "Se la rivalutazione ISTAT negli anni non ha inciso più di tanto su tali assegni, negli ultimi mesi ha raggiunto percentuali considerevoli che mi hanno spinta a intervenire, annunciando, nel mio discorso sulle linee programmatiche, la volontà di depositare una proposta di legge finalizzata, per quest'anno, alla riduzione dei vitalizi e a rivedere il metodo di rivalutazione, prevedendo una soglia massima per il prossimo triennio", precisa Capozzi. Una misura simile è già stata approvata in Toscana e "la loro legge regionale non è stata impugnata dal Governo Meloni". Capozzi sottolinea che "è un dovere politico intervenire rispetto a un privilegio di pochi: nel giro di pochi mesi gli ex consiglieri regionali si sono visti aumentare la propria quota di assegno mensile dell'8,1% e se il Consiglio Regionale non intervenisse, si vedrebbero aumentare ulteriormente il proprio vitalizio, ottenendo così nel giro di 12 mesi incrementi superiori al 15% rispetto a quanto percepito fino al gennaio di quest'anno".

I più ricchi

Roberto Antonaz, Gianfranco Moretton e di Giancarlo Casula sono i tre che percepiscono gli assegni più corposi: da 6mila 656 passano a 7mila 195 euro lordi. Sopra i 7mila anche Giancarlo Cruder (7mila 64 euro). Sotto c'è Ferruccio Saro, con 6mila 933 euro, poi Antonio Martini con 6mila 672, Lodovico Sonego con 6mila 655 e un gruppo a quota 6mila 541: Mario Brancati, Paolo Braida, Franco Brussa, Roberto De Gioia, Sergio Dressi, Isidoro Gottardo, Roberto Molinaro, Adriano Ritossa, Alessandro Tesini e Renzo Travanut. Per le casse pubbliche si traduce in 557mila euro in più, per un totale di oltre 7milioni e mezzo l'anno. 

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