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Lunedì, 29 Aprile 2024
escandescenze / Tempio Ossario / Via Mentana

Cerca di entrare in una casa, va in escandescenze, ruba una bici e aggredisce i poliziotti

Arrestato un uomo di 36 anni che martedì 2 maggio ha cercato di entrare in una casa di via Mentana colpendo con un tubo di ferro per impalcature i vetri e la porta d’ingresso

Un 36enne senza fissa dimora italiano ha tentato di entrare in casa della fidanzata e, non riuscendoci, ha colpito la porta d'ingresso e alcuni vetri con un tubo, per poi scappare a bordo di una bici rubata. I fatti si sono svolti a Udine, in via Mentana, nella mattinata di martedì 2 maggio. Dopo aver opposto resistenza agli agenti delle volanti della Questura di Udine, l'uomo è stato arrestato portato in carcere.

I fatti

Nella mattinata di martedì 2 maggio, due volanti della polizia sono intervenute in via Mentana per una segnalazione di un uomo in escandescenze che, dopo esser entrato nel cortile di un’abitazione privata e credendo di trovarvi la fidanzata, ha tentato di accedervi, colpendo con un grosso tubo di ferro per impalcature i vetri e la porta d’ingresso. Non riuscendo nel suo intento e allarmato dalla presenza dei residenti, l'uomo ha rubato una bicicletta ed è scappato, salvo poi essere poi bloccato poco distante dai poliziotti, giunti nel frattempo. Un agente, per fermarlo, è caduto con lui a terra subendo una forte gomitata a uno zigomo. Il 36enne è stato poi immobilizzato definitivamente con le manette di sicurezza e condotto in Questura, dove gli operatori, assunte le sommarie informazioni di un testimone, che aveva filmato quanto accaduto con il proprio smartphone, e la denuncia della proprietaria dell’abitazione e della bicicletta sottratta, lo hanno tratto in arresto. L'accusa è violazione di domicilio aggravata, furto in abitazione, resistenza opposta all’agente e lesioni (giudicate poi guaribili dai sanitari in 7 giorni). Nella mattinata di ieri, giovedì 4 maggio, convalidato l’arresto, il Gip, sussistendo l’esigenza cautelare di impedire la reiterazione dei reati e i gravi indizi di colpevolezza, ha disposto per il giovane la misura della custodia cautelare in carcere, dove tuttora permane. Allo stesso sono stati poi notificati dalla divisione anticrimine della Questura un Daspo, della durata di due anni, e l’avviso orale del questore di Udine.

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