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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

I volontari dell'accoglienza: «Gravi carenze delle istituzioni, si continua con la solidarietà»

Le accuse univoche di una ventina di associazioni a Regione, comuni, Prefetture e Questure: «Necessario un incontro urgente con Serracchiani e Torrenti»

«Essere ricevute dal Prefetto di Trieste (che riveste il compito di coordinamento delle altre Prefetture della Regione sulla piena applicazione delle norme nazionali e delle direttive europee sull'accoglienza), sollecitare un incontro con i Questori della Regione per ricevere da loro informazioni e verificare le procedure, un incontro urgente con la Presidente della Regione Debora Serracchiani e con l’assessore di Gianni Torrenti, partendo dalla constatazione che la situazione attuale è inammissibile».

Sono queste le richieste elaborate dal coordinamento di una ventina di associazioni di volontariato, gruppi e cooperative di tutto il Friuli Venezia Giulia, impegnati nell’accoglienza dei profughi e dei richiedenti  asilo. La volontà è emersa durante un incontro organizzato martedì 28 dicembre al Centro Balducci di Zugliano, con la collaborazione di Don Pierluigi Di Piazza e della Rete Diritti del Friuli Venezia Giulia. 

La finalità della riunione - secondo quanto fatto sapere da una comunicazione univoca dei partecipanti - «è stata quella di fotografare in modo veritiero l’attuale situazione e decidere insieme quali azioni determinare. Sono emersi in modo evidente la volontà di continuare in questa azione di concreta solidarietà e il dolore per quanto da mesi sta succedendo, con numerose persone costrette a dormire all’addiaccio a Udine, Pordenone, Gorizia, Trieste».

Rinnovato l’appello alle istituzioni - Prefetture, Regione e anche Comuni - che per per le loro diverse responsabilità, legate a «inadempienza, inerzia e attendismo, sono umanamente, eticamente e politicamente inconcepibili e inaccettabili e prefigurano violazioni della legge che prevede che ognuna di queste persone richiedenti deve essere accolta dignitosamente. L’attenzione deve essere rivolta ugualmente alle persone italiane ai margini, senza dimora».  Sono state ancora evidenziate le gravi carenze «di alcune Questure, in particolare nei rinvii e nei ritardi delle procedure per le persone che arrivano». 

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