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Cronaca

Solidarietà da record a Udine: dona il sangue 200 volte in quarant'anni

Il primato spetta a Gianpaolo Vacchini che proprio oggi ha fatto la sua duecentesima donazione. Esattamente nello stesso giorno in cui aveva iniziato nel 1981

Una data da ricordare quella del 14 novembre 1981 per Gianpaolo Vacchini, udinese doc, che appena diciottenne fece la sua prima donazione di sangue. Oggi, nello stesso giorno e nello stesso posto, quarant'anni dopo, ha effettuato la sua duecentesima donazione. Un vero record tanto che non sono previsti encomi da parte della Associazione friulana donatori di sangue che ne hanno uno per chi arriva alla centesima donazione, la Goccia D'oro. Un premio che Gianpaolo ha ricevuto sette anni fa, nel 2014. Presente a celebrare questo importante traguardo, anche la presidentessa della sezione Villaggio del Sole Emanuela Cuccaroni.

La storia

Gianpaolo appena compiuta la maggiore età ha fatto una di quelle scelte che ti cambiano la vita. Iscritto dal 1981 alla sezione cittadina Villaggio del Sole dell'Associazione friulana donatori di sangue, ha sempre fatto le donazioni nello stesso posto, all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Ha conosciuto infermieri che ormai sono in pensione, visto passare ben cinque presidenti della sezione dell'associazione. Se non è un record, poco ci manca.

Come hai deciso di donare il sangue?

"Non mi ricordo bene come sono arrivato a decidere di donare il sangue, Forse ne avevo sentito parlare da qualcuno, qualche amico di famiglia. So solo che mi sembrava la cosa giusta da fare. Così poco dopo il mio compleanno mi sono presentato alla sezione cittadina del Villaggio del Sole dell'Afds e mi sono iscritto. Il 14 novembre 1981 ho fatto il mio primo prelievo e poi non mi sono più fermato".

A distanza di quarant'anni, si festeggia oggi la tua duecentesima donazione, come ti senti?

"Non credo di aver fatto nulla di eccezionale, anche se la coincidenza della data e il numero di donazioni, scritte nero su bianco mi fa un certo che. Donare il sangue è un gesto concreto di solidarietà che fai verso gli altri. Vuol dire donare una parte di sé a qualcuno che ne ha urgente bisogno. Il sangue e i suoi componenti sono delle risorse indispensabili ma non sono riproducibili in laboratorio. Servono, a salvare vite. E io non potevo perdere questa opportunità di rendermi utile".

Duecento donazioni per un periodo di tempo molto lungo, come mai?

"Mi sento di aver fatto il mio dovere. Sono solo stato costante. Negli ultimi anni ho donato il plasma, che si può donare più spesso. Io l'ho fatto una volta al mese, quindi dodici donazioni all'anno. Mentre per il sangue intero, si possono fare donazioni quattro o al massimo cinque volte l'anno".

Cosa vorresti aggiungere a questa "impresa"?

Se il mio esempio può contribuire a convincere anche un solo giovane ad andare a donare il sangue, ne sarei estremamente felice. Punto però a convincerne sempre di più, di ragazzi. Appena la situazione pandemica lo permetterà, vorrei portare la mia esperienza nelle scuole, far vedere come sia semplice fare un gesto di grande sensibilità e altruismo. Solo il 2 per cento della popolazione italiana dona il proprio sangue per gli altri. Pertanto, il mio invito è quello di donare perché un giorno potresti averne bisogno anche tu. Non si sa mai cosa ti può capitare nella vita".

L'Associazione friulana donatori di sangue

L’Associazione Friulana Donatori di Sangue è un’associazione di volontari, senza scopo di lucro, la cui finalità è promuovere il dono del sangue e delle sue componenti. Aperta a tutti: promuove nella provincia di Udine la formazione di una “coscienza trasfusionale”, in modo che ogni cittadino senta il dovere umano e sociale di donare il proprio sangue o le sue componenti: almeno una volta l’anno. Nata nel 1958, frutto di una iniziativa spontanea di un gruppo di persone, in maggioranza operai del Cotonificio udinese, ed in particolare di don Antonio Volpe, tarcentino, che ne sarà il primo presidente. L’associazione ebbe subito l’apporto del direttore dell’ospedale, Giancarlo Zanuttini e del primario del neoistituito centro trasfusionale Roberto Venturelli, un pioniere in questo campo medico.

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