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25 aprile / Centro / Piazza della Libertà

25 aprile, Fedriga: "Una manifestazione che appartiene a tutti"

I commenti sulla Festa della Liberazione del presidente della Regione, dell'assessore regionale alla cultura e della deputata Serracchiani

"Il 25 aprile è una manifestazione che appartiene al Paese tutto, non ad alcuni cittadini di più e ad altri di meno. Sono particolarmente contento della più ampia partecipazione in presenza alla cerimonia di quest'anno, il grande numero di persone che oggi ha deciso di venire in Risiera testimonia che questa è una manifestazione unitaria, sentita: una festa come questa non deve vivere nella polemica ma in una condivisione di valori". Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, a margine della cerimonia per la Festa della Liberazione dal nazifascismo nella Risiera di San Sabba alla quale ha preso parte assieme all'assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti. Commentando il richiamo alla figura della partigiana friulana Medaglia d'oro al valore militare, Paola Del Din, da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Fedriga ha sottolineato come "sia ovviamente un orgoglio del Friuli Venezia Giulia, ma più ampiamente incarni un messaggio che supera i confini regionali e anche nazionali: quella di Del Din è una testimonianza internazionale di che cosa significhi battersi per la pace, per la propria terra e per la libertà. Lei trasmette i valori su cui è stata costruita l'Italia e l'Occidente post Seconda guerra mondiale".

Quanto alle polemiche sollevate in occasione della festa, il governatore ha rimarcato come sia "fondamentale corroborare lo spirito unitario, evitando di alimentare contrapposizioni e un clima che delle volte è sfociato in atti oggettivamente inaccettabili: penso - ha indicato Fedriga -, ad esempio, alle contestazioni alla Brigata ebraica a cui si è assistito per diversi anni". l governatore ha poi sottolineato l'importanza della presenza di bambini, ragazzi e scolaresche alle manifestazioni del 25 aprile. "Non va intesa come una giornata a casa da scuola, ma un momento per ricevere un messaggio formativo ed educativo importantissimo. Forse - ha concluso il governatore - è quell'occasione che fa percepire come la lezione che si studia sui libri serva poi per diventare valore che guida concretamente le nostre azioni nella vita quotidiana". Nel corso della cerimonia Fedriga ha deposto una corona d'alloro per la Regione, assieme a quella del prefetto di Trieste Pietro Signoriello e a quella del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, alla presenza dei rappresentanti e i labari di vari gruppi, enti, associazioni dei Volontari della Libertà, dei Caduti, delle Associazioni combattentistiche e d'Arma, dei sindacati, del Comitato internazionale del Lager nazista della Risiera di San Sabba, oltre alla bandiera della Brigata Ebraica.

Anzil

"Oggi festeggiamo la libertà di agire, esprimerci e di pensare senza costrizioni. In una giornata come questa il pensiero va a tutti quanti nel mondo devono ancora lottare per la libertà, un patrimonio per nulla scontato". Lo ha affermato il vicegovernatore della Regione e assessore alla Cultura e sport Mario Anzil, a margine della celebrazione che si è tenuta a Udine in piazza Libertà, proseguendo poi con un articolato programma di interventi e eventi ufficiali alla presenza di numerose autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche e d'arma.

Serracchiani

"Libertà e giustizia sono un binomio indissolubile cementato dalla democrazia: questo è il dono senza prezzo ricevuto da tutti i combattenti, da tutti quanti con le armi o in altro modo si opposero consapevolmente alla dittatura fascista e all'occupazione nazista. Dai pochi accademici che rifiutarono il giuramento di fedeltà al regime ai molti giovani caduti per un ideale che loro hanno reso grande, agli esuli che hanno pensato un'Italia nuova". È il pensiero della deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd, oggi a Udine. "Celebrare la Liberazione significa ricordare - prosegue la parlamentare dem - il tempo e il modo in cui la libertà è stata soffocata dalla dittatura, la giustizia è stata asservita a quel potere e trasformata in arbitrio e sopruso. Ripetiamo senza tregua che non c'è libertà senza giustizia, come non c'è pace senza giustizia. Siamo intransigenti su questo, dentro e fuori i confini d'Italia e d'Europa perché - conclude - abbiamo provato sulla carne viva dove porti cedere alla violenza".
 

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