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Lunedì, 29 Aprile 2024
sanità mentale

"La follia è un fenomeno umano naturale tanto quanto la ragione": oggi i 100 anni di Franco Basaglia

Celebrazioni in tutta la regione nel centenario del medico psichiatra. A Udine iniziativa organizzata al Parco di Sant'Osvaldo dal gruppo di associazioni che operano al suo interno nell'ambito della salute mentale

Oggi, 11 marzo 2024, il medico psichiatra Franco Basaglia avrebbe compiuto 100 anni. In tutta la regione si sono tenute manifestazioni in suo ricordo e anche a Udine è stata organizzata una celebrazione al Parco di Sant'Osvaldo dal gruppo di associazioni che operano al suo interno nell'ambito della salute mentale. In rappresentanza del Comune di Udine è intervenuta l'assessora allo Sport, Chiara Dazzan. “Franco Basaglia è stato un uomo saldo e ha seguito convintamente le sue idee rivoluzionarie, anche quando queste hanno portato forti critiche all’interno del suo stesso ambiente", ha dichiarato l'esponente della giunta comunale. "Ha coraggiosamente scelto di stare dalla parte dei diritti umani e dell'uguaglianza, compiendo il primo passo verso una responsabilizzazione collettiva nei confronti della salute mentale. Grazie alla riforma che porta il suo nome, l'Italia, primo Paese al mondo, ha abolito gli ospedali psichiatrici e ha aperto una strada più dignitosa per affrontare la malattia mentale", ha voluto ricordare Dazzan.

celebrazioni basaglia a sant'osvaldo

"Grazie a Basaglia hanno iniziato a sgretolarsi i muri del pregiudizio ed è iniziata una nuova lotta all’isolamento delle persone. Ci ha insegnato che la follia è un fenomeno umano naturale tanto quanto la ragione. Non è una condizione da mettere in contrapposizione con la salute, isolandola per controllarla, ma l’espressione di una sofferenza di cui bisogna aver cura e che deve trovare l'appoggio di un sistema comunitario", ha detto davanti alle persone partecipanti alla celebrazione. "Ricordando Basaglia, ricordiamo inevitabilmente la traccia preziosa che ha disegnato lui per primo e che oggi ci spinge a comprendere, accettare e affrontare non solo la malattia mentale, ma qualsiasi situazione di disagio o scostamento da quella che è considerata la norma, in maniera umana”, ha concluso Dazzan.

Il ricordo della politica regionale

"Riconosciamo universalmente a Basaglia una grande capacità di innovazione. Diceva: curo le persone, non la malattia. Se avessimo seguito questo suo consiglio probabilmente nel corso di questi anni avremmo fatto in anticipo molte scelte giuste", ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi. "Nel centenario della sua nascita, ricordiamo lo psichiatra Franco Basaglia, autore di una rivoluzione nel campo della salute mentale, padre della legge 180 che scardinò quella sui manicomi". Così in una nota i consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo e Giulia Massolino. "È stato un medico straordinario, lungimirante, capace di visioni innovative. La sua eredità - concludono i due consiglieri autonomisti - vive attraverso l'impegno quotidiano per restituire dignità e speranza a tutte le persone".

"Partendo dalla presa di coscienza delle contraddizioni nella nostra società, come quella tra cura e potere, ovvero da una cura che fino ad allora consisteva nell'opprimere e distruggere il paziente, Basaglia non si limitò ad aprire i manicomi, li chiuse definitivamente. Vinse la sua battaglia civile perché riuscì a con-vincere". Così in una nota Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg. "Da vicino nessuno è normale, recitava lo slogan sulle magliette dei centri di igiene mentale. Basaglia allargò a tutta la società l'analisi volta a smontare i meccanismi oppressivi di potere e controllo delle istituzioni e nei rapporti tra le persone. Ci mostrò come troppo spesso le istituzioni, nate per proteggere i cittadini, lo reprimono criminalizzandone i bisogni: quelli del malato mentale, come quelli dello scolaro che non viene promosso. Basaglia ci ha insegnato che senza dare la possibilità di una vita autonoma anche a chi è povero, senza emancipare chi è oppresso, non si può curarlo ma solo continuare a controllarlo. Per illustrare la forza della pratica contro ogni preconcetto terapeutico psichiatrico, Basaglia diceva: uno più uno può fare due, o anche quattro o cinque o dieci".

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