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"I dati comunicati al Ministero sottostimati": bufera sulle terapie intensive friulane

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, torna sulla questione delle terapie intensive: scontro tra Regione Fvg e l'associazione Anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Emergenza area critica

"Al di là di alcuni attacchi meramente personali e del tentativo di far passare le questioni sollevate da Aaroi Emac come un problema interno tra professionisti e primari, non sono state smentite le criticità denunciate dagli anestesisti nella lettera di aprile. Anzi, per quanto concerne i posti di terapia intensiva, è stato confermato come i dati comunicati al Ministero fossero sottostimati, seppure giustificandoli con disallineamenti e problemi burocratici". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo l'audizione in III Commissione del presidente dell'associazione Anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Emergenza area critica, Alberto Peratoner, del vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, dei vertici della direzione centrale Salute e delle Aziende sanitarie.

"Si è inoltre chiarito - aggiunge il consigliere M5S - che i 175 posti totali di terapia intensiva, su cui già nei mesi scorsi avevamo sollevato delle perplessità, sono sì frutto di un aumento di 55 unità, ma i 120 posti di partenza includono anche letti relativi all'area dell'emergenza che non hanno le caratteristiche per essere conteggiati come intensivi. E, come affermato dal presidente di Aaroi Emac, dati irreali possono rischiare di condurre a decisioni politiche inadeguate".

"Sicuramente gli operatori della sanità hanno lavorato al loro meglio per curare i pazienti e consentire al sistema di reggere. Rimane però aperta la questione se siano stati sempre messi nelle migliori condizioni possibili di fare il loro lavoro - conclude Ussai -. Anche alla luce dei preoccupanti dati sulla mortalità in Friuli Venezia Giulia, prima regione per eccesso di decessi nei primi tre mesi del 2021, non sono state fugate le problematiche che abbiamo espresso, e che sono state sollevate a più riprese dai professionisti, sull'adeguata preparazione alla seconda e terza ondata".

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