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Progressivo calo del tasso d'infezione in Fvg: "siamo ottimisti"

"La domanda ospedaliera e l'occupazione delle terapie intensive sono molto ridotte rispetto alle precedenti ondate del Covid-19", ha dichiarato il vicegovernatore del Fvg Riccardo Riccardi

Secondo i dati a disposizione, la variante Omicron si è diffusa in Friuli Venezia Giulia circa quindi giorni dopo alle altre regioni italiane e di conseguenza anche il picco di contagi è stato raggiunto successivamente. "A partire dalla scorsa settimana stiamo assistendo a un progressivo calo del tasso di infezione che ci fa guardare al quadro attuale con ottimismo. L'area pordenonese è al momento quella dove il virus circola maggiormente, ma la domanda ospedaliera e l'occupazione delle terapie intensive sono molto ridotte rispetto alle precedenti ondate del Covid-19". È questo il concetto espresso dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi che ha ribadito "l'efficacia del vaccino per evitare forme gravi di Covid-19 come si evince confrontando l'indice di mortalità nei sette giorni del 24 gennaio 2021 con quello di quest'anno: 12,6 cedessi ogni 100mila abitanti contro 4,4. Un calo del 65 per cento". Il vicegovernatore ha quindi sottolineato precisato che "l'area pordenonese è tra quelle con il più alto tasso di vaccinati del Friuli Venezia Giulia, ovvero il 75,9 per cento della popolazione di età superiore ai 5 anni di età. Ora è importante che questo trend venga confermato anche per la terza dose di vaccino", ha dichiarato.

L'efficacia del vaccino

Riccardi ha esposto i dati che confermano l'efficacia del vaccino. Dal 22 al 28 gennaio il tasso di infezione tra i non vaccinati è stato quasi triplo rispetto ai vaccinati: 4.836 casi ogni 100mila persone contro 1.738 casi ogni 100mila persone. "Inoltre per i non vaccinati il rischio di ospedalizzazione è più che doppio, come dimostrano i dati del 28 gennaio quando nelle corsie degli ospedali regionali si sono registrati 206 positivi non vaccinati (68 ogni centomila) e 278 vaccinati (31 ogni centomila)". Nel caso delle terapie intensive il rischio per chi non è protetto si decuplica: "nella stessa giornata su 39 ricoverati ben 30 erano non vaccinati, 99 ogni milione contro 10 ogni milione". Parallelamente aumenta notevolmente anche il rischio di morte, dato che "su 70 decessi registrati nella settimana dal 22 al 28 gennaio ben 34 riguardano cittadini non immunizzati (113 ogni milione di persone) e 36 persone vaccinate (40 ogni milione)".

Al di sotto della media nazionale

Riccardi ha rimarcato che "anche se gli obiettivi imposti dal generale Figliuolo sono stati raggiunti la nostra regione è ancora di poco al di sotto della media nazionale per percentuale di vaccinati, "in particolare per alcune fasce d'età, come quella tra 12 e 19 anni e quella tra 50 e 59 anni".  Il vicegovernatore ha evidenziato che "la variante Omicron ha evidentemente portato a un mutamento della situazione, con una maggiore incidenza del virus ma anche un minore rischio per la salute, e di conseguenza nelle prossime settimane, se non ci saranno ulteriori cambiamenti dovranno essere avviati dei ragionamenti su una rimodulazione dell'attività ospedaliera che consenta la piena ripresa delle attività rallentate dall'emergenza pandemica".

Tamponi

Rispondendo alle richieste dei rappresentanti degli ambiti, che hanno espresso soddisfazione per l'intervento della Regione per ridurre ulteriormente il costo dei tamponi, Riccardi ha precisato che "è in corso una trattativa sindacale con i medici di medicina generale per consentire anche a loro di inserire l'esito dei tamponi antigenici rapidi nel fascicolo sanitario elettronico e di conseguenza accelerare l'emissione dei certificati di fine quarantena e isolamento". 

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