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Cronaca

Primo compleanno per Sappada friulana: un anno fa il suo passaggio al Fvg

La comunità ha vissuto la primissima fase di transizione riuscendo a superare le avversità dettate dalla burocrazia e dall'alluvione. Nonostante questo qualcuno dice che "non è cambiato nulla"

Un anno fa il Friuli accoglieva l'ingresso di Sappada al Fvg con un eloquente “Bentornâts in Patrie”. Non un'annessione forzata, bensì un passaggio lento, cercato, voluto e votato dai suoi stessi cittadini, da sempre legati alla comunità friulana e alla diocesi udinese.

Quanto è stato fatto

Gli adempimenti amministrativi durante questi ultimi 12 mesi sono stati seguiti molto bene dal Comune. E se alcune cose sono state quasi automatiche (il passaggio ad esempio all'Istituto Comprensivo di Comeglians), altri capitoli hanno richiesto più tempo ma sono comunque stati riorganizzati (vedi il tema della sanità, dei rifiuti e delle emergenze). Non si deve però dimenticare che la Regione Fvg ha vissuto anche un cambio di giunta, motivo che forse ha rallentato l'apertura del 17imo ufficio che Promoturismo aprirà a Sappada nel 2019. Tutti i cambiamenti richiedono tempo, necessitano di assestamenti e di continue migliorie. Alcune cose sono ancora da perfezionare ma molto - tantissimo, va sottolineato - è stato fatto. In primis contro il nemico pubblico numero per ogni amministrazione: la burocrazia. In secondo luogo contro le avversità dettate dalla natura e dal maltempo. La vera prova di forza il Comune di Sappada l'ha dimostrata proprio in queste ultime 4 settimane, ovvero quando ha saputo affrontare - con il sudore e a testa alta -  l'isolamento dal Veneto e con la val Degano (subito a causa del crollo del ponte di Comeglians, poi  ripristinato con un bypass temporaneo a senso alternato). Per giorni il sindaco Manuel Piller Hoffer ha tenuto aperto - h24 - un presidio che aiutasse a risolvere tutte le necessità della sua vallata. E in quelle ore, Regione Fvg, Protezione Civile, Fvg Strade, Prefettura, l'Uti della Carnia, enti camerali e tanti altri hanno dato il proprio contributo cercando di evitare di lasciare soli il primo cittadino e la sua comunità. Nessuno si è tirato indietro.

La montagna si deve aiutare tutta unita

Visto l'anniversario, oggi il Gazzettino ha dedicato a Sappada un articolo intitolato: "Un anno insieme al Friuli: ecco cosa (non) è cambiato". Un titolo non equivocabile, che boccia totalmente quanto fatto dal Fvg fino ad oggi esprimendo una valutazione che in realtà non trova alcuna motivazione a supporto (ricordiamo che il due novembre, a poche ore dall'alluvione, scriveva: "Sappada "figlia di nessuno". ​Era veneta, isolata dal Friuli"). Che sia veneta o friulana, la montagna vive sempre gli stessi problemi: lo spopolamento, la difficile manutenzione della viabilità, la cura dei boschi, le risorse risicate, ecc... . Le divisioni e il campanilismo non portano a nulla. Non a caso, ieri , l'instancabile sindaco Piller Hoffer ha dedicato su questo tema alcune belle righe in un post su Facebook: «In questa giornata mi sento di ringraziare in primis chi ha seguito e appoggiato l'iter, mettendo a disposizione il proprio tempo. Inoltre, un grande ringraziamento a chi ci sta supportando in questa fase di riorganizzazione che richiede tempo e pazienza. Non dobbiamo dimenticare i rapporti creati nel tempo continuando a coltivarli, e dobbiamo impegnarci per crearne di nuovi per integrarci nella nuova realtà regionale. Quando la comunità lavora per un obbiettivo comune ottiene grandi risultati! Dobbiamo guardare con positività al futuro, forti della nostra comunità e innata identità sappadina».

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