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Lunedì, 29 Aprile 2024
alla scoperta del territorio / Corno di Rosazzo

Legge un libro sul Friuli e, dalla Sardegna, porta gli amici in ferie a scoprire i nostri vini

Galeotto è stato il libro "Di terra e di vino" del friulano Matteo Bellotto, vincitore della menzione "Territorio" al Premio Vermentino: tre coppie di amici sardi, dopo averlo letto e apprezzato, hanno deciso di trascorrere il ponte di Ognissanti alla scoperta del Friuli

Chi dice che con la cultura non si mangia si deve ricredere perché, fatti alla mano, con un libro si può anche bere, oltre che viaggiare. Questa che stiamo per raccontarvi è una storia quasi anacronistica, visti i tempi che viviamo, dove i libri sono sostituiti spesso da reel su Instagram o podcast e il contatto tra le persone da chat e call. Tutto comincia, dunque, con un libro. "Di terra e di vino", edito dalla Biblioteca dell'Immagine e scritto dal friulano Matteo Bellotto, arriva in finale al Premio Vermentino, concorso eno-letterario di Olbia durante il quale, poi, si aggiudica la menzione speciale "Territorio". Le premiazioni si svolgono a inizio ottobre, in Sardegna. "Per la prima volta viene assegnata questa menzione, dedicata a chi nel suo libro meglio racconta i valori della sua terra, capite l'emozione". Bellotto ci racconta la gioia per questo premio, lui è uno che fa della qualità un obiettivo a cui puntare sempre, quindi questa menzione ha per lui un valore doppio. "Tra le persone presenti durante il premio, che prevede anche delle degustazioni e dura tre giorni, c'era anche un signore di Cagliari con la moglie. Mi ha avvicinato dicendomi che aveva letto il libro e mi ha parlato di sé, raccontandomi di essersi trasferito a Olbia e di essere appassionato di vini". Un contatto come un altro, con la scusa di una passione comune, quella per il vino che ha reso Bellotto anche uno dei professionisti più quotati della nostra regione. Poi la scintilla. "Questo signore mi spiega poi che, grazie alla lettura del mio libro, ha coinvolto altre due coppie di amici insieme ai quali ha deciso di trascorrere le ferie in Friuli, terra per loro praticamente sconosciuta". E così i sei hanno fatto. Non con una guida turistica in mano, ma con il libro di Bellotto che, sotto sotto, se la ride. "Si dice che i libri non li legge più nessuno, che non vale la pena nemmeno scriverli. Invece un piccolo libro come il mio ha portato sei persone nel nostro territorio, questo significa che si può fare, che funziona". 

matteo bellotto academy

Le tre coppie, dunque, hanno approfittato nei giorni scorsi del lungo ponte di Ognissanti per visitare la nostra regione. "Sono partiti da Trieste, poi sono venuti alla Tasting Academy dove hanno fatto alcune degustazioni e dove mi hanno chiesto altri consigli sul territorio, dunque li ho mandati a cena a Cividale, poi in Carnia, a Pesariis e in altri luoghi meno battuti della regione". Magari il meteo non è stato dalla loro, ma i sei turisti sardi hanno avuto un vero e proprio assaggio di Friuli. "Non sono certo gli unici che decidono di venire qui grazie al vino", ci spiega però Bellotto. Se per le tre coppie sarde la freccia di Cupido è stata rappresentata proprio dal suo libro, per centinaia di altre persone l'amo è, invece, la stessa Tasting Academy. "In questi giorni c'è stata una delegazione di viticoltori della Gallura, si sono messi d'accordo per venire a visitare i loro colleghi friulani. Con il mio aiuto, anche loro mi hanno conosciuto per il libro, hanno organizzato un giro delle cantine per mettersi a confronto, fatto per nulla scontato. Durante l'estate, poi, qui sono venuti appassionati dalla Turchia, dalla Germania.. in media una sessantina di persone a settimana, compresi produttori di vino dall'Ungheria, dal Piemonte". Il sistema innovativo della Tasting Academy pare funzionare oltre le aspettative: Bellotto spesso gira l'Italia per fare delle MasterClass, incontrando centinaia di appassionati. "Le persone che ci ascoltano spesso decidono di venire a fare le ferie in Friuli, con le tre coppie sarde è successa una cosa un po' diversa ma, alla fine, è sempre il territorio che in qualche modo attira le persone". Il punto è saperlo raccontare, cosa che a volte, a noi friulani, non viene benissimo. Ma altre, come in questo, caso, evidentemente sì. 

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