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Cronaca Via Cividale / Via Cividale

Sciopero della fame, rifugiati stremati: uno finisce all'ospedale

La protesta va avanti ormai da 60 ore. Uno dei manifestanti si è sentito male ed è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso

Lo sciopero della fame di alcuni ospiti della ex Cavarzerani continua. Su cinquanta, sono rimasti in trenta a tenere duro, speranzosi di vedere risposte sul loro futuro; risposte che dichiarano non essere ancora arrivate. Con il pasto di oggi siamo arrivati a circa 60 ore di digiuno. Inevitabili le conseguenze: i manifestanti sono sempre più deboli. Uno di loro si è sentito male, ed è stato medicato prima all’interno del plesso e successivamente al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia.

INTERROTTO LO SCIOPERO DELLA FAME

La protesta dei richiedenti asilo nasce per chiedere di conoscere il loro futuro: "Vorremmo poter fare qualcosa, lavorare e pagare le tasse, senza dipendere dallo Stato italiano. Sapendo che ci sono tante persone di qui in difficoltà vorremmo poterci arrangiare da soli, ma se non ce lo permettono è impossibile". La situazione reale invece è di stallo totale, ostaggi di un permesso di soggiorno che temono non arrivi mai.

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