rotate-mobile
Mega acciaieria a San Giorgio / San Giorgio di Nogaro

"Il dado è tratto, l'acciaieria non si fa": ma il centrosinistra attacca la giunta

Continua la discussione in consiglio regionale rispetto all'ipotesi della realizzazione di una mega acciaieria nella zona industriale di San Giorgio di Nogaro, sulla laguna

Da una parte lo studio delle Università di Udine e Trieste che dice "si può fare", dall'altra i sindaci che si oppongono strenuamente. Da una parte il consigliere regionale dem Francesco Martines che ha "ancora qualche dubbio", dall'altra il forzista Roberto Novelli che proclama, non senza un pizzico di teatralità, che "il dado è tratto". Il progetto di una nuova mega acciaieria nella zona industriale è ancora relegato alla dimensione dell'ipotesi eppure ha già avuto il risultato di spaccare l'opinione pubblica e anche quella politica. 

Le reazioni in consiglio regionale

Se farla o non farla, a margine anche dello studio commissionato alle università, è una decisione che spetta a chi governa, vale a dire il centrodestra, dunque, si può dire che al termine della maratona di audizioni e interventi di ieri, giovedì 21 settembre, si esce con la conferma che l'acciaieria nella zona industriale Aussa-Corno non si farà. E se l'esito della vicenda soddisfa tutte le forze politiche - con Roberto Cosolini (Pd) che parla esplicitamente di "scampato pericolo" - la divisione è netta, anzi nettissima, sul percorso che la giunta regionale ha seguito per arrivare a questa decisione.

Il progetto che Trieste non ha voluto

Dal centrosinistra in consiglio regionale, infatti, partono  bordate all'indirizzo dell'esecutivo, con il dem Massimiliano Pozzo che mette in luce "una gestione non all'altezza, con un semaforo verde concesso troppo frettolosamente nella primavera dell'anno scorso, diventato poi giallo per la protesta della gente e dei sindaci, fino al recente semaforo rosso della giunta". Un "percorso politico disordinato e incoerente" anche secondo Marco Putto (Patto-Civica), che lamenta il mancato coinvolgimento del consiglio regionale. "Il presidente del gruppo Danieli, che non ha partecipato alle audizioni di oggi, scrive in una lettera che ha saputo solo dalla stampa del cambiamento di avviso della giunta", ha annunciato in aula Roberto Cosolini (Pd). Che però ha ricevuto una smentita dall'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. Dopo aver espresso i suoi dubbi sulla parola "fine", Martines ha suggerito alla giunta "maggiore chiarezza e trasparenza su questi grandi progetti: io portai a Trivignano, piccolo comune, una grande discarica, ma lo feci consultando apertamente la popolazione e commissionando studi per individuare il sito più adatto". Furio Honsell (Open) ha definito "quasi paradossale" la vicenda: "Non si capisce fino in fondo chi abbia commissionato gli studi che ci sono stati riassunti oggi: il presidente Fedriga diceva che il progetto non c'è, ma chi ha approfondito l'argomento lo ha fatto su parametri molto precisi". Serena Pellegrino (Avs) ha invece parlato "di un grave vulnus ambientale" ricordando che "nemmeno un pollaio è a impatto zero, figuriamoci una acciaieria" e chiamando in causa l'assessore Fabio Scoccimarro, che al termine degli interventi dei consiglieri le ha replicato: "Stiamo parlando di valutazioni preliminari perché non è iniziato alcun iter autorizzativo ambientale. E io devo entrare in campo quando mi danno la palla per giocare, non prima". Pellegrino ha invocato risposte sull'Aussa-Corno anche dall'assessora alle Infrastrutture e Cristina Amirante le ha risposto ricordando "la progettazione del raccordo ferroviario, del valore totale di circa 30 milioni, che dovrebbe vedere un suo primo step a fine anno".

La difesa

Tre consiglieri di maggioranza hanno difeso l'iter seguito dalla giunta. Maddalena Spagnolo (Lega) ha ringraziato in particolare i sindaci "per l'unità e la visione condivisa emersa sul territorio", mentre il già citato Novelli ha rimarcato "l'ascolto e il coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Noi non abbiamo cambiato idea per motivi di consenso, come qualcuno oggi ci ha accusato, abbiamo piuttosto privilegiato l'ascolto del territorio". Edy Morandini (Fedriga presidente), nel dissentire sulle critiche all'esecutivo, ha fatto notare come "qualunque amministrazione responsabile avrebbe ascoltato con attenzione una proposta di investimento di questo livello, e non sarebbe stato saggio da parte della Giunta esprimere giudizi definitivi prima di aver approfondito l'argomento". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Il dado è tratto, l'acciaieria non si fa": ma il centrosinistra attacca la giunta

UdineToday è in caricamento