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Da Cervignano a Baghdad in moto, alla ricerca delle motocicliste iraniane segrete

Francesca D'Alonzo è pronta a partire, insieme al suo compagno Amedeo, per un nuovo viaggio verso l'Asia, a bordo di due Yamaha Tenerè

Nata a Palmanova, cresciuta a Udine, laureata a Bologna in legge. Ma Francesca D'Alonzo è molto più di questo. È una delle poche donne italiane a esser diventata una motociclista professionista. E con i racconti dei suoi viaggi in terre lontane e dei rally a cui partecipa, sostiene e racconta l’empowerment femminile. Sabato 29 luglio partirà per una nuova avventura, questa volta in coppia con il compagno Amedeo.

Qual è l'itinerario di questo viaggio?

Partiamo da Cervignano del Friuli e poi attraverseremo i Balcani, la Romania, la Bulgaria, per entrare in Turchia da nord. Per passeremo per la Georgia, che è stata la tappa finale del mio primo viaggio in moto due anni fa. Vogliamo arrivare fino a Tbilisi e andare al confine russo. Qui vogliamo passare in Armenia e raggiungere l'Iran. Questa volta siamo intenzionati a girare tutta la parte centrale e meridionale di questo Paese. Nonostante le temperature proibitive, l'idea è di proseguire fino a Baghdad, in Iraq, nella sua parte Federale. Poi risaliremo su nella parte curda e irachena per tornare verso la Turchia e fare rientro a casa.

Un bel po' di chilometri da macinare.

Sono tra i 20 e i 25 mila chilometri, almeno sulla carta, senza considerare le variazioni di percorso che, inevitabilmente, ci saranno durante il viaggio, per cause non prevedibili. Contiamo di stare via oltre due mesi. Salvo intoppi chiaramente. Questi Paesi riservano sempre sorprese per cui noi ci facciamo il nostro programma e poi ce la viviamo giorno per giorno.

Viaggerai in coppia?

Sì, infatti, anche questa volta partiamo in due con le moto. Come sempre saranno delle Yamaha Tenerè, equipaggiate di tutto punto. Perfette per affrontare percorsi non convenzionali.

Come sta procedendo l'organizzazione? Ormai siete agli sgoccioli.

Per certi posti siamo ben preparati, abbiamo già i visti per l'Iran fatti all'ambasciata di Milano, abbiamo i carnet de passages en douane (Cpd), il documento doganale internazionale, obbligatorio in molti paesi del mondo, che permette l'importazione temporanea in franchigia doganale di veicoli privati e commerciali. Mentre per l'Iraq dovremmo vedere sul posto. Al confine dovrebbero rilasciarci il visto di ingresso, ma non è dato sapere né come né con che tempistiche. Speriamo che la burocrazia non ci fermi.

Che aspettative hai da questo viaggio?

Mi è dispiaciuto rinunciare ad attraversare l'Afganistan, ma bisogna fare i conti con le situazioni politiche in essere e non andare allo sbaraglio. Sono curiosa di ritornare in Armenia, per capire che sensazioni mi darà. Se simili o diverse rispetto all'anno scorso. Invece, non vedo l'ora di visitare Baghdad.

Racconterai il viaggio sui social? 

Come sempre Instagram e Facebook saranno i canali per i racconti direttamente dai luoghi del viaggio. Mentre creerò una versione più complessa e approfondita su YouTube, a puntate.

Social come forma di comunicazione, quindi?

Con i social ho anche rintracciato un gruppo di motocicliste iraniane. Un gruppo segreto. Spero proprio di riuscire a incontrarle. Stiamo prendendo accordi, ma non sarà facile. Dovremmo farlo di nascosto. Amedeo e io passiamo per la loro zona, il sud dell'Iran. Quindi, incrocio le dita. Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.

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