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Martedì, 30 Aprile 2024
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Condizioni di lavoro inadeguate, si mobilita chi si occupa di educazione e inclusione scolastica

La segretaria regionale Orietta Olivo (Fp-Cgil): “Settore ostaggio della precarietà, del part-time involontario e dei bassi salari. Servono più tutele, anche a beneficio della continuità educativa degli alunni diversamente abili”

Mobilitazione per le persone che lavorano in ambito educativo e nell'inclusione scolastica. La richiesta gira intorno alla stabilità del lavoro, adeguamento delle retribuzioni ma anche al riconoscimento del lavoro di programmazione. Altri obiettivi sono una migliore valorizzazione delle professionalità e maggiori garanzie in caso di cambio appalto, sia a tutela degli alunni fragili che degli educatori. Le persone lavoratrici dell’inclusione scolastica si sono mobilitate anche in Friuli Venezia Giulia a sostegno del diritto allo studio dei diversamente abili e contro la forte precarietà che caratterizza il settore.

La mobilitazione

Centinaia in regione i lavoratori interessati dalla mobilitazione, personale che opera nelle scuole prevalentemente sulla base di appalti assegnati dagli enti locali. La protesta, indetta dalla Fp Cgil in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, punta a una migliore regolamentazione del settore, tutelando sia il diritto allo studio che le condizioni retributive e contrattuali degli educatori. «Pur svolgendo un’attività fondamentale e preziosale lavoratrici e i lavoratori dell’inclusione scolastica continuano a operare in condizioni economiche inaccettabili e privi di tutele contrattuali adeguate. Lavoratori poveri, sotto inquadrati, ostaggi del part-time involontario, non retribuiti per le giornate di vacanze o di assenza degli alunni che assistono, privi di riconoscimenti contrattuali ed economici per l’attività che svolgono al di fuori delle mura scolastiche. E quasi sempre privi di qualsiasi garanzia in caso di cambio appalto, con gravi ripercussioni anche sulla continuità educativa», spiega la segretaria regionale Fp Cgil Orietta Olivo.

Il problema, oltre alla stabilizzazione dell'ordinamento professionale delle persone educatrici scolastici, è anche finanziario e nasce dall’assenza di stanziamenti nazionali che supportino le strategie degli enti locali in materia di inclusione scolastica. «La mobilitazione indetta dalla Fp Cgil vuole contribuire a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica su questo tema, puntando a sostenere l’inclusione scolastica attraverso politiche più strutturali ed efficaci e dare prospettive di lavoro stabile, di crescita professionale e retributiva a chi opera in questo settore», conclude Olivo.

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