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Politica

Fedriga, le reazioni al programma: perplessità e richiesta di concretezza

I commenti di Sergio Bolzonello, Salvatore Spitaleri e Villiam Pezzetta

Bolzonello è perplesso, Spitaleri vorrebbe meno slogan da campagna elettorale, Pezzetta vuole di più per il rilancio dell'occupazione. Sono queste le reazioni principali di opposizione e Cgil al discorso programmatico di Massimiliano Fedriga di oggi

Bolzonello (Capogruppo Pd in Consiglio regionale)

«La relazione del presidente Fedriga ci ha lasciati perplessi, se non delusi, per la mancanza quasi totale di contenuti. Ci aspettavamo il termine della campagna elettorale, quindi non più titoli ma un metodo su come affrontare i problemi, dire in che modo risolverli, per lo meno nella parte iniziale». A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello. «Fedriga ha enunciato dei titoli in maniera piuttosto veloce, sulle grandi scelte strategiche non è entrato nel merito dei contenuti, né delle azioni. Di fatto non si è capito dove la maggioranza voglia andare a parare. Su temi come sanità, enti locali, scelte strategiche sulle società partecipate non c'è stato nessun approfondimento. Ci aspettavamo un'analisi più completa e le proposte di quello che questa maggioranza vuole mettere in campo, nulla di tutto questo c'è stato. Ai tanti slogan urlati in campagna elettorale, oggi non è seguita nessuna proposta di azione concreta». Rimane comunque, assicura Bolzonello, «da parte del Pd, l'intenzione di portare avanti un'opposizione ferma ma propositiva, abbinando alla vigilanza la proposta».

Spitaleri (Segretario regionale Pd)

«Sono gli ultimi effluvi della campagna elettorale, con accenti nostalgici per la riedizione di un welfare padano già bocciato dalla Corte Costituzionale e una certa confusione sulle competenze in materia d'immigrazione: ci saremmo aspettati qualche soluzione praticabile in più e qualche slogan in meno. Debolissimo il riferimento al ruolo del Consiglio Regionale: fatta la tara delle promesse di dialogo, Fedriga si annuncia più padrone che presidente».  Lo afferma il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri. «I grandi temi delle riforme devono ancora passare attraverso la fase embrionale dell'ascolto e - aggiunge Spitaleri - di altro non c'è traccia: pensavamo che chi è stato per cinque anni all'opposizione avesse maturato almeno qualche idea su come mettere mano alla salute e agli Enti locali, invece no. Ci aspettavamo qualcosa di più concreto non tanto da Fedriga, che era a Roma, ma almeno dal suo esperto vicepresidente». «Prendiamo atto che in sostanza viene dato atto alla giunta di centrosinistra – osserva Spitaleri - di aver lavorato particolarmente bene sulla logistica e sulle infrastrutture viarie, portuali e aeroportuali, anche se pare una forzatura il riferimento all'alta velocità ferroviaria, che non è prevista da Rfi. E va rilevato, dopo le rumorose strumentalizzazioni degli anni scorsi, un approccio che sembra non pregiudiziale al rapporto tra difesa dell'ambiente, libertà di fare impresa e, aggiungiamo noi, prospettive occupazionali». Nella consapevolezza che un programma di governo non dev'essere un'enciclopedia, Spitaleri annota che «nel programma ci sono alcune clamorose lacune, tra cui l'indicazione del rilievo che questa giunta intende dare alle relazioni internazionali, su cui tanto è stato investito non solo quale attività ancillare al turismo, ma soprattutto in termini di internazionalizzazione delle nostre imprese, attrazione di investimenti, sviluppo della ricerca. Insomma, speriamo che non si torni all'immobilismo di Tondo, mutato solo in verde l'azzurro che fu di Forza Italia».

Pezzetta (Cgil Fvg)

«Di positivo c’è l’impegno iniziale al dialogo con le categorie economiche, un impegno che ci aspettiamo trovi immediatamente seguito. Ci convince molto meno, invece, un approccio ai temi dello sviluppo e del rilancio dell’occupazione che sembra sbilanciato sul versante del sostegno all’impresa, in particolare attraverso il taglio dell’Irap». Questo il primo commento di Villiam Pezzetta, segretario generale della Cgil Fvg, dopo il discorso programmatico del neogovernatore Massimiliano Fedriga. «A fianco di molti passaggi condivisibili, se non altro sul piano degli obiettivi generali, ci sono diversi punti che ci vedono scettici», dichiara Pezzetta. «Su tutti – spiega – il ritorno a una separazione tra ospedali e territorio nell’assetto del servizio sanitario regionale, che a nostro avviso non è la soluzione per correggere le criticità nell’applicazione della riforma del 2014, e l’annuncio di una revisione del reddito di sostegno che sembra preludere a una profonda modifica, se non a uno smantellamento, della misura attualmente in essere, e che con 14mila beneficiari sta dando un’importante risposta come argine alla crescita della povertà e del disagio sociale. Quanto al lavoro, oltre a un rilancio dell’occupazione giovanile e delle opportunità di reinserimento per i disoccupati, sono necessari anche interventi finalizzati a un miglioramento qualitativo del mercato del lavoro, attraverso la lotta alla precarietà, il potenziamento della sicurezza e la qualificazione del sistema degli appalti». Sul versante degli enti locali, il segretario della Cgil rimanda a un «necessario tavolo specifico con la Giunta» la questione Uti, limitandosi per ora a definire «scontata» le scelte di cancellare l’obbligatorietà dell’adesione alle Uti e delle relative penalizzazioni economiche. Negativo, infine, il giudizio sugli orientamenti programmatici espressi in materia di immigrazione: «Contrariamente a Fedriga – queste le parole di Pezzetta – crediamo che il miglioramento e il potenziamento del sistema di accoglienza diffusa sia l’unica risposta concreta e credibile che si possa dare a livello di amministrazione regionale e di territorio, non soltanto sotto il profilo umanitario e logistico, ma anche sotto quello della sicurezza».
 

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