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Politica

Fedriga e il suo programma, tra sanità, immigrazione e famiglia naturale

Le linee guida della legislatura 2018-2023, presentate in Consiglio regionale

Il presidente Fedriga ha illustrato oggi in Consiglio regionale il programma di governo per il quinquennio 2018-23. «Nonostante i dieci anni di attività alla Camera dei Deputati - ha affermato - prendere la parola oggi, in quest'Aula, è per me motivo di profonda emozione. Un'emozione che deriva dall'orgoglio di poter servire la mia terra, ma anche dalla consapevolezza di dover affrontare un compito che, per natura e contesto, reca in dote molti più oneri che onori». Il programma nel dettaglio per punti.

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Infrastrutture

Per Fedriga «le infrastrutture, che devono da un lato offrire sbocchi a un sistema portuale in continua crescita e, dall'altro, stringere la presa in chiave turistica, con l'approdo di nuovi vettori a riempire lo scalo aeroportuale e con un'alta velocità ferroviaria a rappresentare un tassello fondamentale per la mobilità dei passeggeri». Quanto alla rete autostradale, che per il governatore «nell'ultimo decennio ha già imboccato la via della riqualificazione», vanno ora «coniugate le esigenze degli utenti e delle imprese che realizzano i lavori di ampliamento». Fedriga ha poi posto l'accento sulla necessità di «perfezionare l'iter finalizzato all'ottenimento della futura concessione, oggi gestita da Autovie Venete, per la nuova società costituita di comune accordo con la Regione Veneto: un'operazione che consentirà di dare continuità a tutti i progetti in fase di attuazione, diretti a potenziare e migliorare la viabilità con il completamento della terza corsia». Sui temi delle partecipazioni nei settori infrastrutturale, stradale, autostradale e aeroportuale definiti «cruciali al fine di posizionare il nostro territorio al centro delle dinamiche internazionali», Fedriga ha aperto ad ogni partenariato, con altri soggetti pubblici o privati, «purché fondato su benefici tangibili per la Regione e i suoi cittadini».

Salute

Secondo Fedriga, lo scontro aspro e le polemiche, «ora devono lasciare spazio a idee, per offrire risposte convincenti alle criticità emerse nel tempo». Per far questo occorrono «capacità di ascolto, instaurazione di un rapporto di fiducia e collaborazione, implementazione del senso di appartenenza e della volontà di fare squadra». In questo senso, ha rilevato il governatore, «una nuova riforma non rappresenta in sé e per sé la soluzione per cambiare la rotta» e «qualsiasi intervento deve essere conseguenza di una precisa definizione delle risorse economiche da destinare al Sistema sanitario regionale». Il contributo dei professionisti e un processo di informatizzazione dovranno essere affiancati - ha detto Fedriga - da «una revisione dell'attuale assetto, individuando una equilibrata e coerente distinzione tra i processi delle strutture ospedaliere e del servizio territoriale, che però, ovviamente, devono mantenere la loro complementarietà. Tutto ciò prevedendo un unico punto di governo per la pianificazione, il coordinamento ed il controllo del Servizio sanitario regionale».

Enti locali

«La Regione alla quale penso - ha precisato - è snella, flessibile e dinamica e, dunque, veste i panni di pianificatrice, disegna le strategie, coordina le attività ma mai prevarica né impone le proprie decisioni. Misure coercitive e sistemi fondati su penalizzazioni di qualsivoglia natura debbano pertanto essere sostituiti da modelli di area vasta che, indipendentemente dal loro nome di battesimo, poggino sui princìpi di libera associazione, efficientamento dei servizi e salvaguardia delle specificità».

Attività produttive

«Compito dell'amministrazione sarà quello di integrare le strategie in essere per incidere in modo sempre più puntuale sulle capacità attrattive della regione, sfruttando inoltre quel profondo legame che unisce agricoltura e ambiente e che dà vita a prodotti enogastronomici di assoluto livello. La difesa delle specificità passa anche attraverso la capacità di fare rete. Mettere in campo sinergie con Austria, Slovenia e Veneto non implica affatto cedere quote di mercato, ma è prerogativa utile a disegnare strategie più ampie e condivise a beneficio del territorio. È necessario superare le vecchie culture industriali del Novecento e promuovere gradualmente nuovi modi di pensare, nuovi stili di vita. La sfida è innanzitutto culturale: dobbiamo abbandonare gli sprechi, consapevoli che le risorse non sono illimitate, e potenziare le fonti di energia alternativa anche attraverso quell'economia circolare che ne favorisce la conservazione». Nello specifico Fedriga ha evidenziato la necessità di «razionalizzare dunque, ma anche semplificare. Una semplificazione che sia in primo luogo di carattere normativo, con l'approvazione di testi unici e l'istituzione di un nucleo interdirezionale che si faccia carico della sburocratizzazione». Cruciali, pe rio governatore, anche «innovazione e accesso al credito».

Finanze e patrimonio

«La chiave di tutto rimane comunque la riduzione della pressione fiscale. Vittima della sua natura di Regione di confine, il Friuli Venezia Giulia paga più di altre aree del Paese lo svantaggio di trovarsi due vicini quali Austria e Slovenia la cui pressione fiscale, loro merito, risulta essere nettamente inferiore alla nostra. Se le delocalizzazioni sono un pericolo da scongiurare più in prospettiva che nell'immediato, impellente è l'esigenza di rilanciare occupazione e investimenti: target che si possono perseguire solo con misure importanti e risolutive. Il traino all'economia dovrà pertanto essere garantito da una riduzione dell'Irap, per permettere alle imprese di avere un rapporto più agile con la pubblica amministrazione e soprattutto di impiegare le risorse resesi disponibili sull'innovazione e sull'assunzione di personale, energizzando così il mercato del lavoro. Il taglio delle tasse, abbinato alla sburocratizzazione, mirerà inoltre a richiamare nuovi investitori, invogliando le imprese a puntare sul Friuli Venezia Giulia in virtù di regimi fiscali agevolati, penso a specifiche Zone Economiche Speciali Regionali, prospettiva alla quale guardo con grande interesse, oltre ovviamente ai Punti Franchi che già adesso rendono il Porto di Trieste unico nel mondo».

Cultura

«Il supporto al territorio, con le sue numerose iniziative, alcune delle quali hanno assunto ormai rilievo nazionale, è un modus operandi che deve allargare le braccia alle produzioni teatrali e liriche, alle rassegne di cinema, e al lavoro di promozione dei nostri siti Unesco: punti fermi in chiave turistica ed economica, sui quali ripongo massima fiducia e attenzione».

Sport

«Il Friuli Venezia Giulia ha dato, e auspico dia anche in futuro, tanto allo sport, con i suoi campioni nazionali, europei, mondiali e olimpici di ieri e di oggi e con quelli che stanno crescendo per esserlo. Obiettivo della Regione sarà continuare a camminare al fianco di tutti i giovani che lo praticano nelle sue varie forme, alimentando fin dove possibile i loro sogni, ma soprattutto riconoscere il valore delle discipline quale presidio per una comunità più sana e coesa».

Ambiente

«Il recupero di siti inquinati e la dismissione di attività impattanti - ha indicato il governatore - deve fare paio con la ricerca di un punto di equilibrio tra la difesa dell'ambiente e la libertà di fare impresa, senza dare luogo a sterili contrapposizioni, ma tentando sempre di salvaguardare i diritti di tutte le parti in causa». Sotto questo profilo «è necessario perciò superare le vecchie culture industriali del Novecento e promuovere gradualmente nuovi modi di pensare, nuovi stili di vita». A giudizio di Fedriga, dunque, «la sfida è innanzitutto culturale: dobbiamo abbandonare gli sprechi, consapevoli che le risorse non sono illimitate, e potenziare le fonti di energia alternativa anche attraverso quell'economia circolare che ne favorisce la conservazione».

Immigrazione

«Un tema - ha affermato Fedriga - che ha acceso il dibattito non solo in campagna elettorale, la cui risoluzione, per ampiezza di portata e complessità, non può naturalmente esaurirsi entro i confini del Friuli Venezia Giulia. Sono tuttavia convinto - ha aggiunto - che, anche in un quadro in cui Governo e istituzioni comunitarie recitano la parte dei leoni, la Regione debba tenere il punto, forte del mandato popolare che ha palesato i disagi di una politica di accoglienza diffusa bocciata senza appello da una larghissima fetta della cittadinanza. Chi entra illegalmente nel nostro Paese - ha quindi spiegato Fedriga - commette un reato» rispetto al quale, ha sottolineato, «non c'è possibilità di smentita». «Far sentire la voce del Friuli Venezia Giulia nelle sedi opportune - ha annunciato il governatore - è dunque un compito che intendo assolvere personalmente per non venire meno agli impegni assunti e per lenire le situazioni di conflittualità generate da soluzioni del passato che ritengo, fuori da ogni giro di parole, assolutamente sbagliate». «In tale prospettiva - ha proseguito il governatore - oltre a chiedere al Governo un maggior dispiegamento di Forze dell'Ordine, anche la Regione può giocare la propria partita, attraverso la valorizzazione della Polizia locale con il rispristino e il potenziamento degli standard minimi di servizio funzionali alla copertura di almeno tre turni, modulati sulle 24 ore per i Corpi che dispongano di più di 100 operatori, per 365 giorni all'anno». L’ultimo passaggio sul tema ha riguardato l'installazione di telecamere, l'agevolazione delle attività di controllo del territorio, l'estensione alle Polizia Locale dell'esonero dal pagamento del canone di concessione delle frequenze radio e dei pedaggi autostradali sulla rete regionale, la creazione di sale operative, anche intercomunali, attive sulle 24 ore, e l'investimento per il passaggio dalle frequenze analogiche a quelle digitali, considerati «ulteriori tasselli sui quali intendo lavorare per garantire la massima efficienza a un mosaico che ritengo essenziale affinché ogni cittadino del Friuli Venezia Giulia si senta davvero libero in casa propria».

Istruzione

In tema di lavoro, il presidente ha annunciato «sostegno all'occupazione con interventi uniformi tra i diversi comparti», aggiungendo che «particolare attenzione andrà rivolta alla disoccupazione giovanile e a chi, a causa di crisi aziendali, è stato espulso dal mercato del lavoro». L'occupazione trova stretto legame, nelle parole del presidente, con il tema della formazione e dell'istruzione, punto su cui Fedriga ha annunciato la volontà di attuare il titolo V della Costituzione e la conseguente devoluzione delle competenze dallo Stato alla Regione.  Obiettivo è quello di «garantire alle nuove generazioni una preparazione in linea con le richieste di mercato». L'istruzione è poi stata affrontata tra i temi collegati alla vicinanza della Regione alla famiglia. «Potenziare le scuole dell'infanzia e mirare alla più alta copertura delle richieste» è uno degli obiettivi delineati dal governatore, che intende assegnare alla Regione un ruolo di primo piano nella definizione di percorsi mirati, anche sotto il profilo dell'organicità legislativa, per accrescere la centralità della «famiglia naturale» - ha precisato Fedriga - quale cardine della società.

Agricoltura

«La Regione darà risposte certe alle aspettative del mondo agricolo per quanto attiene al Piano di Sviluppo Rurale e al potenziamento del fondo di rotazione. La necessità di delineare una politica agricola regionale che non si limiti alla definizione dei soli strumenti operativi imposti dall'Unione Europea ma che supporti le realtà nella loro indispensabile evoluzione» ha detto il governatore, che ha inoltre annunciato «un intervento straordinario sulle infrastrutture irrigue, sia di riconversione degli obsoleti sistemi a scorrimento - per risparmiare risorse - che di potenziamento delle superfici a sostegno della qualità dei prodotti». Il presidente ha poi intrecciato un legame inscindibile tra agricoltura, ambiente e valorizzazione del territorio montano partendo dalla necessità di «ripristino delle aree degradate, incentivando la pulizia del territorio, sostenendo la valorizzazione delle zone montane e sviluppando condizioni atte a favorire il miglioramento del benessere animale».


 

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