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Elezioni comunali 2023

"Ehi tu, deluso!", chi piange e chi rosica dopo il voto delle comunali

Consiglieri e assessori uscenti, ma anche nomi noti nel civismo e nella società oltre che in politica: ecco chi non è stato all'altezza delle aspettative

Il primo turno elettorale delle elezioni comunali è sempre un momento di esame per i candidati e le candidate in consiglio. Il voto si legge, infatti, preferenza per preferenza, facendo un'analisi della campagna elettorale, ma non solo. Per chi era già in consiglio o in giunta, infatti, è anche un banco di prova del lavoro svolto. Vediamo chi, tra i 503 tra candidati e candidate (502 dopo la morte, lo scorso 4 marzo, di Amerigo Cherici) ha ottenuto un risultato inferiore alle aspettative.

Assessora, batosta sonora

Cominciamo con Silvana Olivotto, assessora uscente ai contenziosi, al personale e all'ambiente: candidata con Fratelli d'Italia, ha ottenuto solo 70 preferenze, undicesima in lista. Un dato che la dice lunga su quello che gli elettori pensano del suo operato.

Tutti dietro Cunta

Non c'è Cunta che tenga nella Lega. Il consigliere uscente piazza alle sue spalle quattro assessori: Alessandro Ciani, sicurezza (155), Francesca Laudicina, bilancio (132), Maurizio Franz, attività produttive, turismo e grandi eventi (116), Elisabetta Marioni, istruzione (88). Davvero poco considerando il peso specifico delle deleghe. In caso di vittoria di Fontanini al ballottaggio ce la faranno tutti, in caso di sconfitta entreranno in consiglio solo Ciani e Laudicina. 

Tra il castello e lo stadio

Ci si attendeva poi certamente di più da Mario Pittoni, ex senatore e presidente della commissione cultura in Senato, consigliere uscente: candidato con la Lega, ha ottenuto 48 voti. Ha fatto parecchio perché il castello diventasse di proprietà del Comune, ma si vede che per gli udinesi non è stato abbastanza. La lista Fontanini Sindaco aveva poi certamente scommesso su due nomi forti che, però, non hanno sfondato: da una parte Mariangela Fantin, molto conosciuta in città per il suo impegno come presidente locale dell'Andos, associazione nazionale donne operate al seno. Per lei 59 preferenze. L'altro è lo storico capitano dell'Udinese Valerio Bertotto: dal campo di calcio ai banchi del consiglio comunale, all'ex numero 4 bianconero non è riuscito il contropiede. Con soli 44 voti non ha nessuna possibilità di essere eletto. Per un ambizioso come lui non il migliore dei risultati. 

Declino forzista

Forza Italia ha ottenuto come lista il 4,89%, un risultato decisamente basso rispetto al 2018, quando aveva raggiunto il 9,66%. Tra i delusi il presidente del consiglio comunale uscente Enrico Berti, con soli 86 voti. Ci si aspettava qualcosa di più anche da Gigi Nardini, il re del miele, che ha ottenuto solamente 17 preferenze. 

Terzo polo, ottava lista

Un'altra lista che ha preso una percentuale di voti deludente (4,47 per cento) è quella formata da Azione e Italia Viva: Alessandro Colautti, socialista di rango, già presidente del Cafc e altro ancora, ha ottenuto 117 voti, piazzandosi terzo in lista. Anche per l'ex direttore generale di Friuli Venezia Giulia Strade Augusto Burtulo, segretario cittadino di Azione, ci si aspettava di più delle 89 preferenze conquistate. 

Sinistra dolente

Un altro nome noto della politica cittadina è quello di Andrea Sandra, che si è sempre speso nel civismo di sinistra, ricoprendo anche il ruolo di consigliere comunale: candidato con Alleanza Verdi Sinistra si è meritato solo 44 voti. Tra i delusi del Partito democratico si deve per forza annoverare Salvatore Spitaleri, già segretario regionale dei dem che ha Udine non ha trovato il consenso sperato: per lui 96 preferenze, nonostante l'impegno di lungo corso nella politica regionale. Un altro consigliere comunale uscente non ha sfondato quota 100, si tratta del pentastellato Domenico Liano, che ha ottenuto 63 voti. 

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