De Toni tra 2023 e futuro, alla ricerca della felicità "profonda"

“La foto stile vittoria in Coppa del Mondo? No dai, che poi mi prendono in giro”. Tempo un paio di secondi, un briciolo di insistenza da parte nostra e il tentativo del capo ufficio stampa del Comune, Valentina Bearzi, di bloccare tutto (questa sì che è professionalità) e il sindaco ha ceduto. Ad Alberto Felice De Toni – come per la totalità dei suoi colleghi, solo che almeno lui lo palesa candidamente – piace essere protagonista. Al termine della conferenza stampa di fine anno il primo cittadino ha così regalato il frangente più incisivo del momento dedicato al bilancio del 2023, sollevando il trofeo per la qualità della vita in provincia de Il Sole 24 Ore. Non che quanto dichiarato nella mezz'ora precedente fosse privo di significato (importanza di quartieri e sicurezza partecipata, Friuli Doc con San Daniele e Collio come protagonisti), ma di novità sostanziali non se ne sono sentite. Tante citazioni sul concetto di felicità, dal “Cristianesimo felice” nelle missioni gesuite di Ludovico Antonio Muratori al riferimento a Filippo Mazzei, illuminista pisano protagonista della Rivoluzione americana e fautore del “diritto alla felicità” previsto dalla Costituzione a stelle e strisce. Tutto questo per dire che la felicità è un concetto profondo, non superficiale. Siam d'accordo, ci mancherebbe. Per essere davvero felici gli udinesi vorrebbero sapere anche altro. Per esempio in che modo si impiegheranno gli 8,3 milioni in più previsti dalle nuove aliquote dell'addizionale Irpef, un tesorone non ancora codificato. Oppure come e quando sarà data concretezza a progetti che per ora fanno bella figura solo sulla carta, come quello del nuovo Carnera, più  il resto delle cose annunciate in campagna elettorale (non tutte, a qualcuna si è dato già sviluppo). Buona fine d'anno a tutti.

Le reazioni dell'opposizione