Da piccola rassegna a festival internazionale: come il circo sta facendo vivere Udine con Terminal
All'inizio era una scommessa, quasi. Una piccola rassegna di circo contemporaneo, in una delle piazze di Udine ancora in cerca di identità, quella piazza Venerio con i suoi lastroni rotti che scottano sotto il sole e diventano scivolosi con la pioggia. Poi con gli anni il senso di quel che stava succedendo è emerso e la cittadinanza udinese se n'è accorta, nutrendo di aspettativa e desiderio l'organizzazione. E così Terminal è sbocciato e, dopo otto anni può dichiararsi ormai un vero e proprio festival riconosciuto - regionalmente - di livello internazionale. Il salto di qualità è arrivato l'anno scorso con lo spostamento in cuore verde di Udine, in quel Parco Moretti così bello e così bisognoso di una nuova vitalità e che ha trovato in Terminal il perfetto soggetto attivo di cui alimentarsi. E così tornerà, questa volta per dieci giorni (dal 16 al 25 giugno), con appuntamenti all’aperto e altri sotto il tendone da circo, con laboratori e concerti ma anche con un chiosco aggiuntivo, oltre al Family Beer Park, gestito da Cas'Aupa.
Il festival
Anche quest’anno Terminal ha invitato a Udine circensi di tutto il mondo, che arriveranno da Belgio, Brasile, Francia, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Olanda, Portogallo, Spagna, Uruguay e che porteranno in città oltre 40 tra spettacoli e performance; appuntamenti musicali; e laboratori per grandi e piccoli. Per loro sarà una nuova occasione per interagire con la città e con i suoi abitanti, facendo sperimentare l’incanto e lo stupore del circo contemporaneo: un’arte che coinvolge molte discipline e percorre strade inedite di ricerca artistica. «Il circo è una forma di spettacolo dal vivo in grado di scandagliare il contemporaneo tanto quanto altre arti dal vivo, anzi: spesso è una piattaforma dentro la quale confluiscono molteplici idee artistiche, differenti tecniche performative e profonde simbologie sociali. Fare il festival al Parco Moretti significa proporre una rassegna in cui il pubblico possa entrare in contatto con la città e con altre persone, in cui questi incontri possano trasformare le persone e la visione di quest’ultime sullo spazio pubblico», ha spiegato Davide Perissutti, direttore artistico della rassegna.
Programma
L’apertura, venerdì 16 giugno, alle 21, sarà affidata agli irriverenti RadioZastava. Il giorno seguente tornerà l’immancabile appuntamento con i nuovi viaggi di Audiobus e poi sarà un susseguirsi di spettacoli, all’esterno e all’interno del tendone (alcuni dei quali a pagamento, ma con prezzi agevolati per famiglie e giovani). Durante le giornate infrasettimanali, e poi nuovamente nel secondo weekend, ogni sera, sarà proposta una diversa esibizione nel tendone - all’insegna di giocoleria, circo, danza (anche verticale), clown contemporaneo, marionette, arte installativa, magia e ventriloquismo, teatro, performance site specific - al termine della quale è in programma un appuntamento musicale. Nei fine settimana ci saranno anche i laboratori con Cas’Aupa per sensibilizzare sull’importanza di differenziare la plastica, e quelli con Wilde routes per immergersi nella natura. Ma I laboratori con Circo all’InCirca per sperimentare l’arte circense e ancora i giochi di legno con Arbracadabra. Gli spettacoli saranno a ingresso gratuito fatta eccezione per alcuni degli eventi in programma sotto il tendone, i quali saranno a pagamento. Sono previsti carnet a prezzi agevolati, in particolare per famiglie e under 30. Una novità di quest’anno saranno gli spettacoli a pagamento: si tratta di un biglietto d’ingresso simbolico, che si inserisce nel lungo cammino di valorizzazione ed emancipazione dell’arte di strada. Con questa scelta intendiamo invitare il pubblico a scegliere alcuni spettacoli per le loro caratteristiche e non fruire il festival in modo del tutto casuale o passivo Tutte le info sono disponibili su www.terminal-festival.com.
Il circo in città
«Una delle cose che sta più a cuore all'amministrazione di Udine è far rivivere alcuni spazi della città, creando così inclusione, vivibilità e sicurezza», ha dichiarato Ivano Marchiol, assessore ai Lavori pubblici, Viabilità, Verde pubblico del Comune di Udine. «Ormai Terminal è un festival che i cittadini udinesi si aspettano, il ché significa che è diventata una nuova tradizione. Il Comune ha sostenuto con piacere e convinzione la scelta di rimanere al parco Moretti, in modo che la presenza di attività serva a rispondere a certe problematiche che sono emerse da tempo. Spero che anche le stesse attività di preparazione del festival possano essere fatte davanti agli occhi della cittadinanza, in modo da rendere vivo il parco fin da ora», ha chiuso Marchiol. «Non è forse un caso che a Udine sia nato Terminal, festival dedicato al circo contemporaneo, alle arti visive e performative. Udine ha infatti dato i natali a un pioniere del circo a livello internazionale, Antonio Franconi, che si mise poi in società con Philip Astley, l’inglese ufficialmente ritenuto il creatore del circo moderno, creando una storia straordinaria. Da qualche anno finalmente questo testimone è stato raccolto dalla città grazie a due validissime realtà culturali del nostro territorio, Circo all’inCirca e Puntozero, capaci di immaginare un festival punto di incontro di alcune delle migliori esperienze circensi a livello europeo. Un festival che permette a chi lo vive di sognare e trasformare questa città in maniera unica», ha dichiarato Federico Pirone, assessore alla Cultura. «La presenza di artisti di strada provenienti da tutto il mondo, che si esibiscono in un circo contemporaneo capace di contaminarsi con le arti visive e digitali, rappresenta un'opportunità stimolante non solo per i residenti, ma anche per i turisti italiani e stranieri, la cui presenza può avere ricadute positive sul tessuto economico locale. Infine, mi complimento per la conferma del Parco Moretti come luogo della manifestazione, perché consente alla cittadinanza di godere di un luogo verde e ben attrezzato che merita di essere valorizzato proprio con cultura e socialità». ha commentato il presidente di Fondazione Friuli Giuseppe Morandini.