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si incrociano le braccia

Sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende del commercio

Le persone lavoratrici nelle aziende aderenti a Federdistribuzione incrociano le braccia sabato 30 marzo: "Difronte agli atteggiamenti irresponsabili è necessario mandare un messaggio forte"

Saltato il tavolo con Federdistribuzione dopo una trattativa non stop a causa di atteggiamenti ritenuti "inaccettabili" dalle delegazioni sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, capitanate dai segretari regionali Marika Baio, Adriano Giacomazzi e Matteo Calabrò. «Lo sciopero del 22 dicembre 2023, dopo una fase di “ripensamenti” da parte delle associazioni di imprese, ha portato nei giorni scorsi alla sottoscrizione delle ipotesi di rinnovo con Confcommercio e Confesercenti».

La mobilitazione

«Flessibilità di orario incontrollata, deroghe per i contratti a termine, proposte di classificazione del personale a sminuire la professionalità e la dignità professionale, il tentativo di creare una nuova mansione per ridurre l'inquadramento, una presunta disponibilità economica mai resa esplicita al tavolo sono atteggiamenti incomprensibili e arroganti nei confronti di chi opera con puntualità e professionalità nei punti vendita», si legge in una nota. «Difronte agli atteggiamenti irresponsabili di Federdistribuzione è necessario mandare un messaggio forte. Filcams Fisascat Uiltucs del Friuli Venezia Giulia condividono pienamente la difficile scelta della mobilitazione che in questo caso si rende quanto mai obbligatoria invitando tutto il personale delle aziende rappresentate da Federdistribuzione a incrociare le braccia sabato 30 marzo per dire basta, il contratto ci spetta».

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