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Cronaca Centro / Piazza XX Settembre

In 500 in piazza XX Settembre contro il razzismo

La manifestazione Black Lives Matter ha riunito molti ragazzi per dire no alla discriminazione di ogni genere sull'onda delle proteste americane dopo la morte di George Floyd

Dagli Stati Uniti, all'Europa, a Roma, Torino e Milano, fino ad arrivare anche nella nostra città. Il movimento Black Lives Matter ha portato in piazza XX Settembre cinquecento persone, per manifestare contro l'odio e il razzismo. C'erano soprattutto giovani, ma anche bambini e adulti, armati simbolicamente di cartelli per protestare contro il sistema che ha portato alla morte di George Floyd negli Usa, ma anche contro la discriminazione che dilaga per le strade di tutto il mondo, Italia compresa. Una manifestazione per cambiare le cose, per non far cadere nel dimenticatoio tutto quello che sta succedendo non solo in America, per dare voce ai giovani e alla loro voglia di cambiare la società.

Cartelli

No al razzismo

Mama Coulibaly, giovane ventenne che assieme ai suoi coetanei Samuel e Abdou, ha organizzato la prima manifestazione di questo genere in città, ci fa sapere che "abbiamo ricevuto un riscontro molto positivo, anche sui social, e non solo da parte delle minoranze. Molti giovani hanno risposto al nostro appello, ma anche persone adulte, come il presidente della comunità nigeriana e un pastore. Poi, tante altre associazioni del territorio, come ArciGay, Centro Balducci di Zugliano, Libera contro le Mafie. Dei complimenti speciali per l'idea ci sono arrivati anche da Furio Honsell". Felix Okoro – presidente della comunità nigeriana – definisce l'iniziativa "molto importante. Dopo i fatti successi in America, unisce i ragazzi di tutti i colori: questo è il futuro, anche dell'Italia. L'obiettivo è arrivare a una convivenza pacifica. Il messaggio per i giovani è che questa è la vostra patria, non dovete mai mollare".

Manifestanti

Molti i ragazzi oggi in piazza, come Olivia, Alessia e Bianca, che hanno deciso di esprimersi contro il razzismo, convinte dal fatto che "il problema non sia solo americano, ma anche italiano. In Italia forse la situazione è migliore rispetto agli Usa, ma non molto diversa. I giovani, però, possono cambiare le cose". Come? "Protestando, come stiamo facendo oggi, come abbiamo già fatto per i cambiamenti climatici, ma anche attraverso i social, perché più che conoscenza, meno c'è razzismo". Un'altra manifestante, invece, è molto più diretta: "È inaccettabile che nel 2020 ci siano ancora queste cose", mentre la sua amica dice di aver "riflettuto prima di venire qui oggi: è giusto manifestare? Sì! È un primo passo che porta a riflettere sulla situazione, perché il razzismo esiste, e molto spesso è ormai normalizzato".

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