rotate-mobile
interpellanza / San Domenico / Via Chisimaio

Minori stranieri a San Domenico: l'opposizione si scalda e i residenti si organizzano per incontrare i ragazzi

Al centro delle cronache delle ultime settimane alcuni ospiti della Casa dell'Immacolata di via Chisiamaio. L'opposizione in consiglio comunale ha presentato un'interpellanza

Ancora al centro dell'attenzione la questione dell'accoglienza e della gestione dei minori stranieri non accompagnati a Udine. In particolare, in ambito politico - ma non solo - si parla delle persone ospitate alla Fondazione Casa dell'Immacolata: nelle scorse settimane era stato discusso il tema anche in Prefettura, a partire dalla necessità del comune di Udine di trovare una soluzione alla gestione degli arrivi di minori sul territorio cittadino. Al momento, la fondazione Casa dell'Immacolata ospita 72 minori dopo che, nei mesi scorsi, la capienza massima era stata aumentata fino a 87 posti grazie a una deroga approvata dal Comune di Udine su proposta dell'assessore all'Equità sociale Stefano Gasparin. 

L'assessore

Nella mattina di venerdì 1 marzo si è svolto l'incontro in Prefettura sul tema dei minori non accompagnati. "È stato un momento di dialogo molto importante per affrontare una questione delicata, su cui stiamo lavorando con grande impegno" ha detto l'assessore competente Stefano Gasparin. "Una delle questioni più annose è che i minori ospiti delle strutture udinesi dispongono spesso di molto tempo libero, che potrebbe essere sfruttato per percorsi educativi specifici. È per questo – ha spiegato Gasparin – che insieme al prefetto abbiamo individuato due filoni d’intervento, uno nel breve e uno nel lungo periodo. Nel primo il Comune di Udine si impegnerà, insieme alle cooperative ospitanti, a creare dei programmi di attività educative rivolti ai ragazzi soprattutto nei fine settimana, coinvolgendo le numerose associazioni presenti sul territorio e tentando di favorire attività costruttive. Nel secondo tutte le parti si impegneranno sull'inserimento dei giovani in percorsi professionalizzanti e in comunità, con l'obiettivo di favorire il recupero dei ragazzi più problematici e garantire un percorso di integrazione sociale adeguato".

L'opposizione in consiglio comunale

Chi non si accontenta è, però, l'opposizione in consiglio comunale tanto che è stata presentata un'interpellanza urgente a primo firmatario Loris Michelini, ex vicesindaco di Udine in forze al gruppo di Identità civica. "Visti i recenti fatti e considerato che molti residenti nella zona denunciano episodi di gravi intemperanze che da diversi mesi mettono a dura prova la normale convivenza, e appreso dalla stampa che a poco e nulla è valso il tentativo di rimettere sulla retta via di civiltà comportamentale le persone ospiti della struttura, interpelliamo il sindaco e la giunta per conoscere cosa intende fare per evitare che eventi e fatti simili abbiano a ripetersi", si legge nel testo dell'interpellanza. Tra le altre richieste, sapere "quante sono a oggi le presenze presso la struttura in carico al Comune, divisi per nazionalità, e quanti invece in carico ad altri Comuni", ma anche "se sono stati fatti tutti i controlli necessari per verificare se la struttura è idonea a ospitare tale numero di minori e se la sorveglianza e le assistenti sociali sono in numero adeguato". Nel testo si trovano anche altre specifiche istanze: "a che punto sono gli impegni presi dall'amministrazione comunale nei confronti del comitato dei cittadini e dei residenti in merito alle nuove telecamere, all'aumento dell'illuminazione esterna di competenza del comune, con quale cadenza il Comune effettua i controlli e quali saranno le nuove linee guida annunciate dall'assessore all'Equità sociale Stefano Gasparin per inserirle nel nuovo regolamento per l'assegnazione dell'incarico di prossima scadenza". L'interpellanza, oltre alla firma di Loris Michelini, porta quelle di Luca Onorio Vidoni (Fdi), Francesca Laudicina (Lega) Stefano Salmè (Liberi elettori), Michele Zanolla (Identità civica), Antonio Pittioni (Fdi), Giulia Manzan e  Raffaella Palmisciano (Fontanini sindaco).

Parte della cittadinanza residente

E se da una parte c'è un'opposizione quasi sul piede di guerra, dall'altra c'è anche una parte delle persone residenti che prova a fare comunità e inclusione dal basso. L'associazione Anteas, in collaborazione con l'associazione Coesi di Udine, associazione di counseling, gestione relazioni interpersonali, sostegno alla persona, la parrocchia di San Domenico e l'associazione Amici di don Emilio de Roja, ha proposto una serie di incontri rivolti ai ragazzi ospiti della Casa dell'immacolata dove conversare in lingua italiana parlando di argomenti di attualità e di vita quotidiana. "Un po' come in una famiglia quando a volte ci si trova a condividere dei momenti. Anche alcuni residenti del quartiere si sono proposti di trascorrere qualche ora in compagnia dei ragazzi nell'ottica sempre di una integrazione e inclusione semplice e normale", ci spiega Simona Longhitano, una delle residenti in quartiere. "Chiaramente gli episodi di tensione riportati sui giornali non hanno contribuito a una partenza immediata delle attività ma non molliamo perché a San Domenico le associazioni e la parrocchia hanno sempre collaborato nell'ottica di rafforzare chi si trova in difficoltà, come ora la Casa dell'Immacolata", continua la residente. "Al termine del periodo di Ramadan proporremo altre iniziative che abbiamo messo in cantiere perché alcuni ragazzi stanno frequentando dei corsi per apprendere l'italiano e la formazione a loro dedicata, altri vanno a scuola alle medie: dobbiamo valorizzare anche ciò che fanno loro e sostenere la loro integrazione. Dobbiamo insistere nel portare esempi positivi altrimenti sarà sempre più facile seguire quelli negativi", conclude Longhitano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Minori stranieri a San Domenico: l'opposizione si scalda e i residenti si organizzano per incontrare i ragazzi

UdineToday è in caricamento