rotate-mobile
Cronaca

I profughi accampati a Gorizia tornano sull’Isonzo, questa volta per ripulire le sue sponde

Domani un gruppo dei 94 afghani, accampati attualmente nella tendopoli di Gorizia, tornerà nuovamente sulla stessa riva del fiume che per due mesi li ha ospitati, per ripulirla dai rifiuti presenti lungo tutta la sua boscaglia. Spazzatura, precisa la Provincia di Gorizia, presente già prima del loro arrivo

Per due mesi 94 profughi afghani hanno vis­suto accam­pati a Gori­zia sulle rive dell’Isonzo, senza acqua pota­bile, né bagni e divi­dendo gli spazi con topi e insetti. Una situa­zione che era diven­tata insostenibile e che qualche giorno fa si è sbloccata grazie all'intervento della Provincia di Gorizia e l'aiuto della Protezione Civile con l'allestimento di una tendopoli nel Campo Francesco in via Brass. 18 tende in totale, una utilizzata come mensa, un'altra come cucina, dove ospitare temporaneamente in condizioni più umane e dignitose tutti i richiedenti asilo, uomini tra i 20 e i 30 anni.

Domani, a una settimana esatta dal loro trasloco, alcuni dei 94 afghani torneranno nuovamente su quelle stesse rive dell’Isonzo, nei pressi della diga di Sal­cano, dove per molti giorni si erano sistemati. Non per 'abitarle', bensì per ripulirle dalle cartacce, dalle lattine e dagli altri rifiuti presenti nella boscaglia lì vicino, per un gesto che vuole essere da riconoscimento verso Gorizia e l’Isonzo.   Oggetti e spazzatura non abbandonati da loro, ma che i ragazzi afgani hanno ugualmente deciso di rimuovere, accompagnati da un gruppo di volontari. A questo si aggiunge la cura costante del campo di via Brass, dove ogni giorno gli ospiti, suddivisi in squadre, provvedono alla pulizia del prato, delle tende e dei bagni, ma anche a una sorta di rigido autocensimento, per verificare che non si siano aggiunte altre persone o che qualcuno di loro si sia allontanato senza permesso.    

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I profughi accampati a Gorizia tornano sull’Isonzo, questa volta per ripulire le sue sponde

UdineToday è in caricamento