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Cibo inadeguato alle persone con disabilità: il caso arriva in consiglio regionale

Dopo il nostro articolo, l'appello dei genitori con figli al centro gravi e gravissimi di Udine è stato portato in Aula attraverso un'interpellanza dalla consigliera regionale Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)

Un mese fa abbiamo scritto un articolo dando voce a una madre che chiedeva di essere ascoltata in merito alla situazione del centro gravi gravissimi di via Gervasutta a Udine, dove sono emerse alcune carenze soprattutto rispetto alla gestione della mensa. In seguito, la consigliera regionale Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha voluto portare questo appello all'interno del consiglio regionale. «Se tutto va bene come sostiene la Giunta perché ci sono genitori che continuano a preparare i pasti a casa e a portarli ai loro congiunti al Centro? E perché ci sono genitori che accompagnano i figli ospiti a fare visite dietistiche private?», ha chiesto Liguori presentando un'interpellanza. «Sono diverse le prese di posizione e le segnalazioni dei genitori degli ospiti del Centro - ha spiegato Liguori alla Giunta - che chiedono una maggiore attenzione alla qualità e alla varietà dei pasti forniti, ma i loro appelli da tempio rimangono inascoltati».

Le preoccupazioni dei genitori che hanno figli disabili riguarda anche il “dopo di noi” ovvero cosa succederà quando non potranno più prendersi cura dei figli.  «Le persone con disabilità grave e gravissima necessitano un'attenzione particolare per le esigenze dietetiche in relazione alle loro patologie. Coinvolgere i familiari delle persone con disabilità ospitate nel Centro, ascoltando le loro preoccupazioni e interessandoli nella pianificazione e nell'assistenza, risulta molto importante, a maggior ragione in relazione a un aspetto fondamentale della quotidianità come la gestione dei pasti forniti», ha concluso Liguori.

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