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Martedì, 30 Aprile 2024
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Come stanno gli alberi di Udine

Da uno studio dell'Università di Udine realizzato nel 2006, in città risultano circa 24mila alberi. Il Comune di Udine vuole avviare un censimento del patrimonio arboreo

Il forte temporale che si è abbattuto ieri su Udine ha mostrato tutta lo stato di fragilità in cui versano alcune piante cittadine. Sono stati diversi gli alberi caduti nei minuti di tempesta, a partire dal grande ippocastano di viale delle Ferriere. Un albero marcio al suo interno che, cadendo, non ha colpito né edifici, né veicoli, né persone e che è stato segato e rimosso dai vigili del fuoco. "Purtroppo non è affatto escluso che ci siano altri alberi nelle stesse condizioni", ci conferma l'assessore al Verde pubblico Ivano Marchiol. E con la certezza che altri fenomeni meteorologici di uguale - se non più forte - portata succederanno ancora, è quanto mai necessario provvedere a un censimento puntuale degli alberi udinesi. Lo studio più completo esistente, infatti, risale al 2006 ed è stato compiuto dall'Università degli Studi di Udine.

In città altri 1000 alberi per incrementare il patrimonio arboreo di Udine

"La nostra intenzione è quello di aggiornarlo con dati puntuali", conferma Marchiol. "La precedente giunta aveva iniziato un lavoro che si è però fermato a 4mila piante. Noi vorremmo accelerare lo studio mappando tutti gli alberi per poi capire quali necessitano di un intervento". Un'altra cosa in cui si sta impegnando l'amministrazione è la sostituzione delle piante malate con quelle nuove. "Questo è un intervento che troverà compimento in autunno, cioè nel momento migliore per la piantumazione di nuovi alberi", continua Marchiol confermando di essere in attesa dell'elenco dei giorni in cui gli alberi verranno rimossi e dell'ubicazione degli stessi. 

Potature

Nel frattempo è già stata emessa la gara per le nuove potature triennali "con l'obiettivo di una cura delle piante con massima competenza per ragioni ecologiche ma anche economiche e di sicurezza", specifica Marchiol, "perché la manutenzione approssimativa porta a una fragilità delle piante ce conseguente indebolimento e caduta in caso di eventi estremi come quelli che ora scontiamo in tempi di crisi climatica", conclude l'assessore.

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