Borgo Stazione: "Troppe prostitute, cosa fa la Questura?"

Il Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” si chiede "quali misure seriamente il Questore di Udine intenda prendere per intervenire a tutela della quiete pubblica in Via Ciconi dove - come non mai - capannelli di quattro o cinque prostitute regolarmente ogni sera, tra la mezzanotte e le tre del mattino circa, vanno schiamazzando di fronte ai condomini. Nonostante le segnalazioni che giungono dalla cittadinanza e gli interventi delle volanti ogni notte è la stessa storia. Non è che ci possiamo rivolgere alla gendarmeria austriaca di Klagenfurt: ci dobbiamo rivolgere alle nostre Istituzioni. E queste cosa fanno? Che leggi abbiamo in Italia se una Questura non può imporre quanto meno il trasferimento della prostituzione fuori dall’abitato? Chiediamo la luna?”.

Protesta anche per conto di molti altri cittadini il prof. Alberto Travain, presidente del Fogolâr Civic, da sempre residente in zona. “Attraverso il Coordinamento ‘Borgo Stazione” abbiamo chiesto anche al sindaco Honsell di intervenire presso la Questura sollecitando debiti interventi eppure ogni sera è la stessa manfrina. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Non c’è altro da dire. Che vogliamo fare?”. Il problema è stato ribadito da una delegazione del coordinamento rionale composta da Travain e da Laura Paviotti anche ieri mattina durante un incontro in Comune con l’assessore alla salute e all’equità sociale, Simona Liguori, incontro molto cordiale durante il quale sono state illustrate problematiche e istanze rilevate nell’area del quartiere storico ferroviario, tra i piazzali Cella e D’Annunzio. In tale occasione s’è confermata da entrambe le parti la volontà di collaborare – Comune e Coordinamento – ad un serio progetto di riqualifica generale della qualità della vita nel quartiere.