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Mega acciaieria a San Giorgio / San Giorgio di Nogaro

"Il no all'acciaieria è arrivato da Bini e Fedriga, Danieli si rivolga a loro non intimidisca i cittadini"

Continuano i commenti dopo il ricorso al Tar di Danieli Spa per avere le firme delle persone firmatarie contro l'ipotesi acciaieria a San Giorgio di Nogaro

Continuano i commenti a margine delle vicissitudini legate all'ipotesi, ormai definitivamente sfumata, di una mega acciaieria a San Giorgio di Nogaro. «Seppur chiusa la partita dell'acciaieria nella zona industriale dell'Aussa-Corno, restano spiacevoli strascichi che pesano soprattutto sui cittadini che devono restare liberi di esprimersi democraticamente. I primi e unici responsabili della totale chiusura a un progetto milionario sono Fedriga e Bini, con loro se la dovrebbero prendere gli imprenditori», affermano i consiglieri regionali Francesco Martines e Massimiliano Pozzo (Pd) apprendendo la notizia secondo la quale la Danieli Spa avrebbe avanzato una richiesta di accesso agli atti per procedere al ricorso al Tar contro la scelta della Regione di non autorizzare la realizzazione dell'acciaieria nella Ziac e chiesto i nomi delle persone che hanno sottoscritto la petizione contro il progetto, presentata al Consiglio regionale.

"Un'intimidazione inaudita"

«Gli imprenditori, in questo caso la Danieli spa, hanno certamente diritto ad avanzare le loro legittime richieste e istanze, ma allo stesso tempo anche i cittadini hanno il diritto di esprimersi democraticamente senza che sulle loro teste calino azioni intimidatorie. Il no al progetto è arrivato da Fedriga e Bini che hanno inizialmente illuso l'imprenditore promettendo, anche attraverso ben otto studi che costeranno circa 800 mila euro e che ancora si devono completare, che l'acciaieria si sarebbe fatta in quel sito, salvo poi chiudere e rimangiarsi tutto senza nemmeno proporre ipotesi alternative. Noi rivendichiamo il rispetto dei principi di democrazia che vogliono che il cittadino sia libero di votare chi vuole e di prendere legittime posizioni a difesa del proprio territorio e dell'ambiente, come hanno fatto anche diversi Comuni, senza che ci siano azioni intimidatorie. Un responsabile c'è, il no è arrivato da Fedriga e dal suo assessore Bini, Danieli si rivolga direttamente a loro». 

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