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"Minori veri e propri capibanda dal comportamento criminale, capaci di aizzare anche altri coetanei"

Francesco Leo, dirigente della Squadra Mobile di Udine, parla così dei due sedicenni arrestati questa mattina. I ragazzi sono stati trasferiti all'istituto penitenziario minorile di Treviso

Due leader negativi con comportamenti criminali. Così li ha definiti Francesco Leo, dirigente facente funzioni della Squadra Mobile di Udine, parlando dei due minori stranieri non accompagnati che questa mattina, venerdì 13 ottobre, sono stati arrestati in un appartamento in città, gestito da una comunità per minori di 18 anni. I due sono stati trasferiti nell'istituto penale minorile di Treviso. Entrambi sono accusati a vario titolo di reati predatori, consumati e tentati, a volte in concorso con altri giovani, commessi a Udine e in altri comuni della provincia. Episodi particolarmente violenti che hanno suscitato clamore mediatico e un certo allarme nei cittadini. I due ragazzi, di nazionalità egiziana, hanno appena sedici anni e sono stati ospiti in diverse comunità per minori tra Cividale e Udine.

I reati

Uno dei due ragazzi è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria competente già ai primi di giugno per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità al capotreno di un convoglio della Ferrovia Udine-Cividale diretto a Udine. Successivamente è stato denunciato per una tentata rapina aggravata ai danni di un supermercato di Udine. Il ragazzo era in compagnia di due connazionali, un altro minorenne e un maggiorenne. Con la merce rubata sotto al braccio, per riuscire a fuggire, ha colpito un dipendente del supermercato. Poi ha minacciato le cassiere terrorizzandole. Infine, è stato bloccato dagli agenti di una volante intervenuta sul posto.  Nel mese di luglio, a Cividale, il sedicenne aveva anche minacciato con un coltello un altro ragazzo per farsi consegnare dei soldi ed è stato indagato dagli agenti intervenuti per la tentata rapina, sempre in concorso con altri minori. In agosto ha anche tentato di spendere una banconota da 20 euro falsa in un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande nei pressi della stazione ferroviaria udinese. L'altro ragazzo in luglio è stato denunciato per aver cagionato lesioni personali a un altro ospite della comunità dove era accolto, colpendolo al volto con una cassa musicale. Verso fine agosto, invece, è stato denunciato per una rapina ai danni di un ragazzo, cui aveva sottratto il cellulare, minacciandolo con un bastone. Infine, a inizio settembre, si è reso responsabile di minacce aggravate, con uso di un coltello, proferite nei confronti di un’educatrice del centro e di un altro ospite.

Le dichiarazioni

"Entrambi con le loro condotte aggressive e intimidatorie hanno dimostrato una chiara volontà di prevaricazione e sottomissione dei loro pari, assurgendo al ruolo di “capibanda”, leader negativi, che si servono dei propri “gregari” per agevolarne le condotte illecite – ha affermato Leo –.  Tale comportamento di leadership criminale si è manifestato in diverse occasioni anche contro agenti delle forze di polizia che procedevano ad accertamenti nei loro confronti. Infatti, in queste circostanze, gli operatori si sono trovati “accerchiati” da giovani connazionali degli odierni destinatari delle misure cautelari che, non riconoscendo alcuna regola o autorità, aizzavano i loro gregari contro i rappresentanti dell’autorità pubblica".

I provvedimenti

L’attività giudiziaria messa in atto, in particolare dagli agenti dell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, all’interno del quale è incardinata la sezione Volanti della questura, ha consentito al pubblico ministero della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Trieste, sussistendo i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati per i reati ascrittigli e l’esigenza cautelare di impedire la reiterazione degli stessi, di chiedere e ottenere dal competente gip le misure cautelari custodiali, eseguite in mattinata.

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