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Lunedì, 29 Aprile 2024
disegno di legge

Maggioranza e opposizione si scornano sulla riforma del settore immigrazione

Presentato il disegno di legge di riforma del settore. Tra le misure, prevenzione e contrasto dei fenomeni di radicalizzazione, attenzione alla parità di diritti tra uomini e donne, sostegno al plurilinguismo

Ancora una volta maggioranza e opposizione si scontrano tra i banchi del consiglio regionale. Questa volta, l'occasione l'ha data la discussione del ddl 193, disegno di legge di riforma del settore immigrazione. Andando a "ritagliarsi spazi di manovra in un campo di competenza esclusiva dello Stato", il ddl 193 enuncia una serie di obiettivi, tra i quali, "prevenzione e contrasto dei fenomeni di radicalizzazione, attenzione alla parità di diritti tra uomini e donne, che in certe culture va affrontato con maggior forza. E ancora sostegno al plurilinguismo, integrazione scolastica dei bambini stranieri, supporto ai Comuni nella gestione dei minori non accompagnati e coordinamento della Regione nella formazione dei mediatori culturali", ha spiegato l'assessore regionale Pierpaolo Roberti.

Due visioni opposte

L'esame del ddl 193 in VI Commissione si è concluso con il compatto voto favorevole del centrodestra e un altrettanto fermo no da parte dei gruppi di opposizione. "La vecchia norma era completamente centrata sul tema dei richiedenti asilo e della rotta balcanica. Al punto che noi abbiamo dovuto finanziare la comunità serba e la comunità croata al di fuori della legge sull'immigrazione. E si tratta di un assurdo dal momento che la gran parte degli immigrati - arriva tramite canali legali e si integra perfettamente nel territorio", ha dichiarato Roberti.

Il dibattito si è alzato fin dalla discussione generale, con Chiara Da Giau (Pd), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Andrea Ussai (M5S) a contestare la necessità stessa di una riscrittura della legge 31 del 2015, e l'assessore regionale Pierpaolo Roberti - con il supporto dei leghisti Antonio Calligaris e Stefano Turchet - a rintuzzare ogni critica, rimandando la palla nel campo avversario con decise critiche alla norma attualmente in vigore. Nel merito, per Da Giau il ddl 193 "è solo una legge-bandiera, perché la vera sicurezza non è il frutto dell'aumento dei controlli ma della possibilità per chi arriva da lontano di vivere tranquillamente, senza dover ricorrere a espedienti per mantenersi. Del resto l'Onu sancisce che ogni persona abbia il diritto di lasciare il proprio Paese". Honsell si rammarica invece "perché il ddl non parla dei due problemi principali: la tutela dei lavoratori migranti, che sono i più fragili, e il tema dei richiedenti asilo. Questa legge serve solo per essere sbandierata dai palchi alzando la voce, vendendo terrori e suscitando paure". Ussai, invocando un approccio pragmatico e ricordando l'ordine del giorno da lui proposto sui minori non accompagnati "votato da tutta l'aula", ha infine lamentato "l'assenza di coinvolgimento di parti sociali e associazionismo e la mancanza di una visione di insieme, frutto di una programmazione annuale e pluriennale".

Pro

In replica, Calligaris ha parlato di "cambio di paradigma" e di "legge di ampio respiro, che non riguarda solo l'accoglienza come la norma precedente ma interviene efficacemente anche sulla parità di genere promuovendo la tutela della donna nelle comunità straniere: basterebbe questo aspetto per definirla una norma di grande civiltà". L'assessore Roberti ha ricordato agli esponenti di opposizione che "i respingimenti non sono illegali, e le fototrappole servono per testimoniare l'ingresso in Italia attraverso la Slovenia, in modo da poter riconsegnare gli immigrati irregolari al Paese vicino". Roberti si è poi difeso dalle critiche sui tempi accelerati della legge, che arriva a fine legislatura, ricordando "che abbiamo dovuto completare un percorso lungo e difficile sul regolamento relativo ai minori non accompagnati". Roberti ha poi concluso dichiarando che "Noi non siamo contro l'immigrazione, pensiamo anzi che sia utile ma il fenomeno va gestito e controllato. Se invece dicessimo 'accogliamo tutti' alimenteremmo le organizzazioni criminali". L'esame articolo per articolo ha confermato le distanze incolmabili tra i due poli, con qualche convergenza solo sul testo relativo alla promozione della parità di diritti tra uomini e donne - condiviso esplicitamente da Da Giau e approvato anche dagli altri esponenti dell'opposizione, con l'eccezione di Honsell che si è astenuto - e una prevalenza di astensioni dei gruppi di minoranza su valorizzazione del pluralismo linguistico, istruzione e formazione, tutela dei minori stranieri non accompagnati. 

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