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Marco Floran lancia il suo singolo e il videoclip lo firma il regista Uolli insieme agli studenti

Sono stati dieci gli studenti dell'Enaip a lavorare insieme al regista Tomas "Uolli" Marcuzzi al video "Mirini", lanciato dal musicista e comico Marco Floran

Da una parte un musicista polistrumentista con trascorsi e presente da comico, dall'altra un regista di videoclip che insegna grafica in un istituto professionale. E se l'eccentricità del primo, nel nostro caso Marco Floran, incontra la follia artistica del secondo, il regista Tomas "UOLLI" Marcuzzi, non può che nascerne qualcosa di veramente eccezionale. Specialmente se a fare la loro incursione sono proprio gli studenti dell'Enaip, veri autori del videoclip del primo singolo in uscita, dal titolo "Mirini".

Chi è Marco Floran

Diplomato al liceo artistico G.Sello di Udine, Floran studia Musica e violoncello al Conservatrio di Udine dal 2000 al 2009, per poi riprenderlo nel 2016 iscrivendosi alla facoltà di “musica elettronica” del conservatorio “Tartini” di Trieste. Nel 2012 inizia la sua avventura radiofonica col trio “Cjastrons” assieme a “Radio onde Furlane” e successivamente continuerà nel campo dell’intrattenimento radiofonico fino al 2016 dove assieme ai suoi collaboratori mette in scena un mocumentary dal titolo “Friul Revolution. Negli stessi anni fino al 2016 si cimenta anche alla creazione di spettacoli di circo contemporaneo.

La musica

In mezzo a tutta questa sperimentazione e contaminazione di varie arti, Floran trova sempre lo spazio per giocare e lavorare con la musica e inserirla nei suoi progetti in svariate vesti sempre diverse fra loro. Nel 2017, oltre alla creazione di una nuova serie tv comica che uscirà a fine anno dal titolo “David&Abele show”, inizia la produzione del suo primo album come solista col sostegno dei colleghi Davide Marzona e Walter Sguazzin.

L'album

Si chiama "Vita di drone" e, come la definisce Floran stesso, contiene musica "tragicomica/indie-elettronica". Insieme a lui, cantante, ci sono Davide Marzona in arte “Dave March” (drummer, choir, & sound effects) e Walter Sguazzin in arte “Wattabass” (synth, choir & sound effects). Floran si ispira allo stile di Bo Burnham in “Make Happy", trovando così gli strumenti per darsi voce: diverse pratiche artistiche che si fondono nella più classica delle esibizioni, un palco un one man show.. e due aiutanti indispensabili.  Quello di "Vita di drone" è un concept per un concerto-show dalle sonorità elettroniche pop indie «che tendono all’oblio ancora prima di iniziare e che non pretende di essere altro che la storia dell’ennesima vita raccontata». Dal vivo, insiste il cantante, «ruberemo al pubblico un’ora per condividere alcune frustrazioni odi e pulsioni per renderle reali, vitali, liberatorie con l’aiuto della musica».

La collaborazione con UOLLI

Uolli è un videomaker friulano, originario di Tissano, diventato celebre per aver messo la sua firma sui video di diversi artisti di fama nazionale e internazionale. Si devono citare per forza di cosa Meg, Brunori Sas, BowLand, tanto per dirne solo alcuni, senza dimenticare la sigla del Festival di Venezia del 2017. La sua cifra è la coerenza: se una musica non gli piace, non gli riesce il video. E se il video gli riesce, vuol dire che c'è tutto lui stesso, il suo modo dettagliato e personalissimo di guardare il mondo e la non paura di eccedere con la fantasia e l'originalità. Uolli, però, oltre ad essere videomaker, è anche insegnante. Da qualche anno, infatti, è professore di grafica all'Enaip di Pasian di Prato ed è proprio con i suoi studenti che ha deciso di lavorare per la creazione del video di "Mirini", il primo singolo di Marco Floran.

«Marco mi propose già diversi mesi fa l’idea di fare un video assieme, ma per diversi motivi ho temporeggiato con la mia risposta. Nel frattempo a scuola mi chiesero se avevo voglia di pensare ad un progetto speciale da realizzare con alcuni miei alunni. Mi sono scervellato per un po’ di giorni per capire che cosa potevo inventarmi per attirare a fine primavera gli studenti in alcuni rientri pomeridiani aggiuntivi, doveva per forza di cose essere un progetto allettante e di conseguenza ho pensato che poteva essere un’idea abbastanza folle realizzare il video di Marco assieme ai miei studenti».

Follia su follia, l'idea piace a tutti: artista e studenti compresi.

«Marco ha accolto con grande entusiasmo la mia idea e siamo partiti! Durante la prima lezione Marco è venuto a scuola per presentarsi, presentare il suo progetto musicale e spiegare ai ragazzi il suo immaginario caotico e irriverente. Nella seconda lezione abbiamo imbastito un set a scuola con Green screen, luci (di Claudio Cescutti) e svariati outfit e abbiamo girato tutte le scene di Marco. Nelle successive quattro lezioni ci siamo divisi i compiti e ognuno ha lavorato autonomamente alla sua parte di brano».

Quel che ne esce è un video surreale, dove «la complicazione è stata quella di sostituire vari oggetti che Marco tiene in mano durante il pezzo, per farlo in fase di shooting Marco aveva in mano dei marcatori che sono stati tracciati fotogramma per fotogramma e poi sostituiti e mascherati con vari oggetti folli». Anche la scelta del brano non è stata casuale, come ci spiega UOLLI. «Il brano l’ho scelto io in una rosa di pezzi proposti da Marco, pensavo fosse quello più vicino al gusto dei ragazzi, sia per il ritornello molto orecchiabile che per alcune parti più rap e il testo divertente. E così è stato».

Gli studenti protagonisti

I ragazzi hanno manifestato molto entusiasmo e hanno iniziato a lavorarci, dimostrando l'efficacia della proposta arrivata dalla scuola e che ha incontrato la competenza di Uolli. «Hanno iniziato a lavorare sul video cercando tantissimi materiali dal web o creandoli da zero, bucando i Green screen e tracciando i vari oggetti. Alcuni di loro mi hanno molto colpito perché hanno un immaginario davvero molto disturbato che si sposava perfettamente con il brano e che ovviamente io ho incentivato a coltivare, altri li ho guidati io mostrando loro diversi video che fossero da stimolo». I ragazzi che ci hanno lavorato sono stati 10 e la media di età va dai 15 ai 18 anni. «Erano tutti quasi onorati dall’avere questa possibilità e di collaborare assieme a me, erano curiosissimi sul set di capire tutte le dinamiche e le complicazioni che ci possono essere e si sono rivelati responsabili e collaborativi... molto più che nelle lezioni normali!»

Credits
Regia: Uolli, Tiziana Pagura, Mirco Kuzmic, Andrea Sclauzero, Luca Tarditi, Samuele Marchetti, Alex Duca, Emanuele Acampora, Tommaso Zandigiacomo, Andrea Liscio, Ignazio Morelli. Direttore della Fotografia: Claudio Cescutti

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