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“Udine, 'Nuova Aquileia', capitale del Friuli dei cittadini!”

Grande successo per il 3 aprile civico udinese promosso dal Fogolâr Civic e dall'Academie dal Friûl.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Fatto importante è che questa festa è stata voluta ed organizzata dal popolo ovvero da quella società civile, da quel civismo reale, quello che non s'inventa sotto elezioni e che il Comune di Udine evita regolarmente di coinvolgere e d'invitare nella cornice dei suoi programmi di festeggiamento per l'anniversario della Patria del Friuli. Chi liberalmente nel quotidiano a Udine s'impegna per la comunità è legittimato certo a volere e ancor più ad organizzare una festa del Friuli visto dalla città e recuperante le matrici migliori di un proficuo rapporto tra località e territorio. Lo Stato autonomo regionale di cui si ricorda oggi la costituzione, avvenuta il 3 aprile 1077, fu culla e podio per la nostra Udine, indubbiamente assurta non senza fatica a riferimento metropolitano, eredità di Aquileia...”: così il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” oltreché delegato presidenziale alla formazione civica e alla cittadinanza attiva del Club per l'Unesco di Udine, ha introdotto la riuscitissima manifestazione tenutasi il 3 aprile 2018 nella sontuosa sede universitaria udinese di Palazzo di Polcenigo Garzolini di Toppo Wassermann. Titolo: “Udine 'nuova Aquileia' civista festeggia il suo Friuli / Udin 'Aquilee gnove' civiste in fieste pal so Friûl” ovvero “Festa spontanea della Patria friulana nella sua storica capitale 'beltramina' e 'zamberlana', aspirante piccola Atene visionaria e battagliera al crocevia delle genti d'Europa”. Ed a questo battagliero spirito udinese s'è reso omaggio anche commemorando il cinquecentenario dell'assassinio a Villaco dell'ultimo animoso capo del primo partito popolare friulano moderno, lo speudocanonico canonico Nicolò Savorgnan detto “Chirubin”, controverso decano del Capitolo di Udine, che insieme a suo padre Antonio dovette notoriamente fomentare anche la celebre rivolta della “Joibe Grasse” 1511. Invitati allevento, tutti i candidati alle cariche di Sindaco del Comune di Udine e di Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Presenti, tra i primi, il dott. Enrico Bertossi, l'on. Pietro Fontanini, il dott. Vincenzo Martines; tra I secondi, il dott. Alessandro Fraleoni Morgera. Un messaggio di partecipazione è giunto, inoltre, dal candidato governatore dott. Sergio Bolzonello. Ad aprire gli indirizzi di saluto, il cameraro dell'Arengo cittadino, prof.ssa Renata Capria D'Aronco, anche presidente del Club per l'Unesco di Udine. Hanno fatto seguito gli interventi del giornalista Gianfranco Leonarduzzi, rappresentante l'Associazione Amici Borgo Aquileia; il presidente Victor Tosoratti, del Circolo Culturale e Ricreativo “Nuovi Orizzonti”; l'arch. Giuseppe Vacchiano, presidente della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”; la prof.ssa Laura Zanelli, presidente dell'Associazione Giulietta e Romeo in Friuli; la presidente Francesca Rodighiero dell'Accademia Città di Udine; don Tarcisio Bordignon, sacerdote benefattore e cappellano onorario del Fogolâr Civic. È stata, poi, la volta delle relazioni. La prima, quella del prof. Alberto Travain, apprezzato docente udinese e promotore di cultura civica, il quale, in omaggio alla tradizione popolare storica cittadina, ha dissertato in friulano udinese sul tema “Udin 'Aquilee gnove' tra liende e progjet” (Udine “nuova Aquileia” tra mito e progetto). Il professore ha ripercorso la vicenda storica, culturale e politica del ruolo supplente assunto nei secoli dalla locale realtà urbana rispetto alla grande metropoli aquileiese antica per chiedersi poi quali spunti trarre nell'attualità come indirizzo ispiratore di un programma volto all'incremento della comunità cittadina e regionale. Travain si è rivolto ai futuri amministratori comunali udinesi e regionali del Friuli Venezia Giulia, “alle future maggioranze e opposizioni”, appellandosi “alla coscienza di una resposabilità di rappresentanza del territorio moralmente non solo amministrativa e non solo sincronica o schiacciata sul presente, ma anche diacronica, ossia consapevole e rispettosa dell'identità del vissuto storico, dei valori, delle ambizioni di ogni realtà rappresentata”. “La 'fides', nel motto 'neoaquileiese' campeggiante sulle porte di ferro di Palazzo D'Aronco, municipio di Udine, possa costituire davvero un incalzante ed edificante richiamo a una remota irriducibilità proverbiale degli udinesi, da tradursi proficuamente ancor oggi in ogni campo, anche dell'azione politico-amministrativa” ha auspicato il docente, recuperando, tra le altre, il paradigma valoriale, “in città storicamente attestato ma non percepito e valorizzato”, della locale matrice troiana, “antico mito fondativo 'autonomista' della Madre Aquileia, più sorella che figlia o suddita di Roma”. Ricordando che “Udine seppe accreditarsi autonomamente come capitale territoriale non in quanto interprete dei poteri del territorio ma delle istanze delle sue popolazioni”, il prof. Travain ha concluso enumerando tre urgenze attuali cui il mito storico di Udine “nuova Aquileia” pare fornire un'ottima lezione: coesione civica interculturale, repubblicanesimo partecipativo, proiezione internazionale. È stata poi la volta del secondo relatore, l'arch. Roberto Pirzio Biroli, celeberrimo professionista e visiting professor della Donau Universität di Krems (Austria), che ha disquisito su “Agro aquileiese e Udine capitale”, rilanciando una sua valida intuizione nel riproporre il cuore del Friuli come ambito di tutela paesaggistica internazionale sotto la denominazione storica per l'appunto di “Agro Aquileiese”. A proposito di denominazioni territoriali, l'architetto ha molto criticato il diffusamente mancato senso identitario dei nomi assegnati ai comprensori costituenti le odierne “Uti”. “Identità paesaggistiche” non rilevate e non considerate: questo l'affondo di Pirzio Biroli, che si era attivato presso la Regione per fare presente l'opportunità, invece, di un richiamo a denominazioni territoriali a suo avviso più confacenti. Terzo relatore, il noto intellettuale e storico romano Alfredo Maria Barbagallo il cui contributo è stato incentrato sull'argomento “Friuli, itinerari di un'epica globale”. Lo studioso, apprezzato in particolare per le sue poliedriche ricerche nel campo della vicenda storica delle reliquie cristologiche, ricerche significativamente approdate anche ad Aquileia e al Friuli, nel rilevare la centralità dell'area 'aquileiese' anche in termini di crocevia dell'epica europea e occidentale, ha voluto rimarcare la necessità e l'auspicio che Udine sappia reinventarsi necessario coordinamento di una promozione territoriale all'altezza della pregnanza internazionale del patrimonio culturale friulano, ciò non senza l'allettante prospettiva di proficue ricadute sull'economia e sull'opportunità di lavoro anche qualificato per la popolazione ed in particolare per le giovani generazioni. Al termine, si sono susseguiti gli interventi del candidato sindaco dott. Vincenzo Martines e del candidato presidente regionale dott. Alessandro Fraleoni Morgera. Un indirizzo di saluto è stato anche portato dal consigliere regionale Cristian Sergo. Dovuto assentare per impegni istituzionali inderogabili, il presidente della Provincia di Udine, on. Pietro Fontanini, candidato sindaco, ha fatto pervenire una missiva di elogio per la manifestazione. Oltre ai vertici dell'Arengo udinese e di nutrita rappresentanza associazionistica, notata in sala anche la presenza di delegati del recentemente costituito Coordinamento Politico Euroregionalista Friulano “Europa Aquileiensis”. Ha chiuso la manifestazione l'intervento dello scrittore sandanielese Maurizio Di Fant, delegato del Fogolâr Civic ai rapporti con il territorio, che ha rilanciato l'idea di estendere a tutte le comunità del Friuli l'esperienza dell'Arengo partecipativo riproposta a Udine. Una Udine, allora, “nuova Aquileia” civista, capitale del Friuli dei cittadini? Questo è l'auspicio che si rinnova da Palazzo di Polcenigo, divenuto di fatto, negli ultimi anni, vero arengario ossia luogo d'incontro e di riflessione della cittadinanza locale.

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