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Irruzione durante la conferenza stampa di Guidolin allo stadio Friuli

I giocatori, capitanati da Totò Di Natale, hanno portato in sala il trofeo vinto dall'allenatore bianconero. Il bomber, come sempre spiritoso e ironico, ha dichiarato: "metà è mio!"

Per una volta la notizia non sta nella conferenza stampa, ma nel divertente siparietto creato ad hoc dai giocatori bianconeri a favore del loro allenatore.

Un gruppetto, capitanato dal leader Totò Di Natale (assieme al quale si riconoscono Floro Flores e Fabbrini) ha portato in sala il trofeo "Panchina d'oro",  ricevuto ufficialmente negli scorsi giorni da Francesco Guidolin al centro tecnico federale di Coverciano.

Sempre con la battuta pronta il numero dieci, che ha sinpaticamente dichiarato: "metà è mio!"

Irruzione in conferenza stampa: i giocatori portano la panchina d'oro a Guidolin © Virgia

La conferenza stampa (tratta da udinese.it):

Avete fatto un pensierino allo scudetto?

"Prima di andare a Bologna ho detto ai miei giocatori di migliorare il rendimento in trasferta, mantenendo l'umiltà e ricercando un risultato positivo. Secondo me con l'umiltà, non con il basso profilo, rimanendo tranquilli e concentrati, dobbiamo dare il meglio di noi stessi, partita dopo partita"

Salonicco è stata tappa fondamentale, un salto dal punto di vista dell'autostima. Era quello che serviva?

"Indubbiamente si, ha sancito anche il passaggio del turno in un ambiente difficile. Questa squadra ha margini notevoli di miglioramento in trasferta. La mentalità c'è, dobbiamo ragionare da squadra che va per vincere ma con grande umiltà e rispetto dell'avversario. Continuo a sostenere che in trasferta è più bello, nell'ultimo anno e mezzo abbiamo fatto cose straordinarie e possiamo fare ancora bene"

Decisivo anche il rientro di un tassello come Asamoah?

"I nostri giocatori sono tutti determinanti, se abbiamo portato a casa queste vittorie, il merito è di tutti i nostri giocatori e confidiamo molto in loro, Asamoah è uno di questi. E' rientrato acciaccato dalla Coppa d'Africa e abbiamo dovuto aspettarlo. Nelle nostre mille complicazioni questa doveva essere una settimana di lavoro con l'obiettivo di ripristinare certe qualità fisiche. Abbiamo un'altra complicazione con i nazionali, speriamo che la nostra forza sia superare queste difficoltà"

Ritroverete di fronte anche l'ex Denis

"Noi sappiamo che è un ottimo giocatore, il fatto che sta facendo bene in questa società è il segnale che ci abbiamo visto giusto. Ritenevamo tutti che Denis fosse un ottimo giocatore, purtroppo le sue condizioni fisiche qui lo hanno condizionato e davanti avevo Totò e Sanchez. Ma non abbiamo mai messo in dubbio le sue qualità, tecniche e morali"

Quanto è stata importante l'Udinese Calcio per la sua crescita professionale?

"Questa è stata la mia seconda volta. Nella prima ero giovane e ereditavo una squadra molto forte ma già allora abbiamo espresso un grande calcio e quando sono ritrovato ho trovato un grande gruppo. Queste esperienze hanno permesso che arrivassi a questo tipo di maturità. L'affetto che io sento da parte dell'ambiente e che io provo verso l'ambiente è stato importante perchè mi consente di lavorare il più serenamente possibile e meglio rispetto ad altre parti"

La squadra ha ritrovato anche la sua solidità difensiva

"Adesso vedremo, nell'ultimo periodo questo non è stato il nostro marchio di fabbrica come nei primi mesi. Si tratta di ritrovare il punto di equilibrio tra la fase di non possesso e la fase offensiva"

Classifica alla mano, l'Atalanta è la rivelazione di questo campionato?

"Indubbiamente si. Non è stato facile per la società, hanno fatto un lavoro importante. Sono partiti fortissimo, stimolati a mille. Complimenti a loro e a mister Colantuono per quanto stanno facendo"

Panchina d'Oro, qual'è il complimento che le ha fatto più piacere?

"Tutti, non saprei"

Avete una intera settimana per preparare Bergamo, ma tanti giocatori sono in Nazionale

"Doveva essere la settimana in cui dovevamo lavorare e andare al top. Questa data Fifa mi sembra una assurdità, non tiene conto delle fatiche dei ragazzi. Mi sembra che chi decide queste cose non conosce niente di sport: un ex atleta che dovesse fare certi tipi di calendari non potrebbe disegnare certi percorsi. I nostri giocatori hanno già fatto 40 partite, il nostro campionato fino a qualche anno fa ne durava 34. Pinzi e Abdi? Non riesco a fare il punto su di loro, ma spero di recuperarli"

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