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L'Udinese affronterà il Milan a San Siro a "porte aperte"

La Corte di Giustizia della FIGC ha deciso per la sospensione del turno di squalifica del campo. La decisione definitiva per i rossoneri slitta a data da destinarsi

Milan-Udinese si giocherà a porte aperte. La Corte di Giustizia della Figc, chiamata a valutare il ricorso del club rossonero, ha sospeso l'esecuzione del turno a stadio chiuso comminato dal giudice sportivo per i cori contro i napoletani intonati dai supporter milanisti nel corso del match con la Juve di domenica scorsa. I giudici, infatti, prima di pronunciarsi, ritengono ''indispensabile'' un accertamento ''della portata, dimensione, provenienza e percepibilità della manifestazione oggetto di sanzione in quanto di natura discriminatoria, onde stimarne la effettiva offensività''. Poiché, come riporta il dispositivo firmato dal presidente Gerardo Mastrandrea, ''la manifestazione risulterebbe percepita solo da uno dei collaboratori della Procura federale, peraltro situato ad appena due metri di distanza dal settore dello stadio interessato''. Il verdetto, accolto intanto "con grande soddisfazione" dal Milan, quindi slitta a data da destinarsi.

Non però per la richiesta di rinvio da parte dei legali del club milanese, quanto per decisione degli stessi giudici di secondo grado che affidano così alla procura federale ''l'acquisizione di ogni elemento probatorio utile ai fini della decisione, anche presso gli organi preposti alla gestione della sicurezza e dell'ordine pubblico''. Una decisione che, a questo punto, non mette a rischio il match con i friulani in programma sabato 19 ottobre. La sentenza, infatti, dovrebbe arrivare soltanto dopo il consiglio della Figc della settimana prossima che modificherà l'interpretazione della norma contro la discriminazione razziale e territoriale, rendendone le sanzioni 'più soft'. Una modifica che sta a cuore alla Lega di Serie A, come testimonia il fatto che il presidente della Lazio e consigliere Figc, Claudio Lotito, si è presentato nella sede federale di via Campania e si è intrattenuto a lungo a colloquio con l'avvocato rossonero, Leandro Cantamessa.

E' durata di meno la discussione dello stesso legale dinanzi ai giudici: dieci minuti appena. ''Non è stata fatta richiesta alcuna richiesta di rinvio - ha confermato Cantamessa all'uscita dagli uffici Figc -. L'udienza è durata poco? Potresti essere anche Demostene ma quando hai parlato dieci minuti non ti ascolta più nessuno''. Cantamessa ha quindi spiegato di non aver ''fatto ascoltare nessun audio'' perché ''sarebbe stata una cosa da teatro'', ma di aver presentato ''dieci pagine e prodotto nove documenti''. ''Gli argomenti c'erano e ci sono e sono ben tre'', ha detto. Argomenti focalizzati soprattutto sul fatto che tali cori non sono stati messi a referto dall'arbitro. Una linea difensiva che sembra aver fatto breccia sui giudici. O, quantomeno, ha dato alla Corte il pretesto per temporeggiare in attesa dell'indirizzo politico che uscirà dal prossimo consiglio.

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