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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Guidolin: «Non mi sento dimenticato, sono pronto a ripartire»

L'ex tencico dell'Udinese è stato ospite della trasmissione di Radio 24 "Tutti convocati". Ha parlato naturalmente di Udine, del suo anno "sabbatico" e dei progetti futuri

Un anno fa, di questi tempi, lasciava la panchina dell'Udinese per intraprendere una nuova mission da coordinatore delle squadre della famiglia Pozzo. Ma quel progetto è rimasto sulla carta e adesso Francesco Guidolin e' pronto a rimattersi in gioco in panchina. Lasciare la guida dei bianconeri al termine della stagione 2013-14 "e' stata una mia scelta - ha spiegato il tecnico ai microfoni di 'Tutti Convocati' su Radio24 - Nessuno mi mandava a casa, sono stato io a chiedere di qualcosa di diverso per un periodo, di dare una mano in un altro ambito per provare qualcosa di diverso. Quel progetto poi non e' partito ma ho fatto io la scelta di fermarmi per un anno e poi vedere le situazioni come potevano cambiare. E cosi' e'"

LO STUDIO. Durante questa pausa, Guidolin ha 'studiato'. "Mi e' piaciuto il mini-viaggio a casa Bayern da Guardiola, abbiamo scambiato quattro chiacchiere, ho visto una partita che stava preparando, la preparazione della partita e lo sviluppo della stessa ed erano consequenziali. Vedere gli altri come si muovono e' stato interessante". E tra i tecnici 'studiati' anche Sarri, che molti paragonano proprio a Guidolin. "Si e' costruito una carriera senza aiuti, con la sola forza della sua competenza e ha meritato questa chiamata. Empoli e Napoli sono due realta' diverse, non sara' semplice ma ha dimostrato di saperci fare e l'eta' e' quella giusta". Per quanto riguarda il futuro, ancora nessuna certezza. "Credo di aver lasciato un ricordo importante a Udine, ho dato molto all'Udinese anche perche' Udine e' una terra nella quale giocatori e allenatori si sentono di passaggio mentre io avevo deciso di mettere radici li'. Tra l'altro ho avuto contatto con un paio di grandi club ma ho rinunciato io, ho preferito rimanere a Udine".

IL FUTURO. Alcune chiamate sono arrivate, non posso dire di essermi sentito dimenticato - rivela poi Guidolin a proposito degli ultimi mesi - Sono stato contatto gia' da gennaio-febbraio per il finale di stagione o per la prossima ma ho tergiversato, ho preferito vivere questa stagione in questo modo. Sentivo il bisogno di ricaricare le pile e credo che un anno sabbatico ogni tanto faccia bene, ogni 4-5 anni fermarsi un po' aiuta ad allontanare il logoramento di questo mestiere. Adesso sono pronto a prendere in considerazione eventuali proposte, mi interessa il progetto, la serieta' delle persone e mi piacerebbe piu' l'estero che l'Italia anche se so che all'estero sarebbe piu' difficile. Ma guardo le cose con serenita'".

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