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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Guidolin: "La classifica non ci condanna e ci lascia ancora sperare"

Il tecnico dell'Udinese, presentando la sfida contro il Pescara, non fa mistero delle sue ambizioni. "Manca un terzo di campionato siamo ancora in corsa per l'Europa"

I numeri ottenuti dal Pescara nel 2013 non depongono a favore dei Delfini: un punto in otto partite con venti gol subiti. Ma mister Guidolin non si fida dei numeri e mette in guardia da possibili rilassamenti: "Abbiamo osservato le loro partite e domani dovremo essere molto attenti, precisi e concentrati. Nella gara disputata all'Olimpico contro la Lazio il Pescara, nella prima mezzora, ha tenuto il campo alla pari dei biancocelesti. Poi la bomba di Radu ha sbloccato un incontro che stava diventando complicato. All'Adriatico dovremo essere bravi in tutte le fasi e cercare di spingere al massimo. Non sarà una partita facile".

Crede sia possibile vedere l'Udinese col 3-4-3?
"Tutto è possibile. E' una soluzione che potrebbe lasciare inalterate le caratteristiche dei giocatori. Contro il Torino e a Genova abbiamo già utilizzato questo modulo".

E' verosimile vedere Di Natale, nel prossimo futuro, nelle vesti di giocatore-allenatore con lei responsabile dell'area tecnica?
"Oggi penso solo alla partita di domani. Vogliamo rimanere agganciati al trenino delle squadre in lotta per un posto in Europa per il terzo anno consecutivo. Sappiamo che quest'anno è molto dura, ma la classifica non ci condanna e ci lascia ancora sperare".

Con il recupero di Brkic tra i pali, Daniele Padelli tornerà a sedersi in panchina?
"Sono contento di entrambi e domani saprete la mia decisione. Prima di ufficializzarla voglio avere un colloquio con i due ragazzi".

Che impressioni ha ricavato da questa settimana di lavoro?
"Le solite di sempre, ho visto molta applicazione e concentrazione da parte di tutti. Qui si lavora tanto sul campo e dietro le quinte. Cerchiamo di far crescere il prima possibile i ragazzi che arrivano da altre culture. L'obiettivo è quello di accorciare i tempi di inserimento. Sono convinto che molti ragazzi stiano progredendo e vedo la squadra in continua crescita".

Pensa che sia già arrivato il tempo degli esperimenti?
"Non mancano due partite alla fine, ma dodici. In questo momento abbiamo il dovere di mandare in campo la squadra più forte perchè abbiamo ancora la possibilità di tagliare un traguardo importante. Così come la lotta per lo scudetto non è chiusa tra due squadre divise da sei punti, allo stesso modo il nostro ritardo da chi ci sta davanti non è incolmabile".

Vorrebbe chiarire i giudizi sul Catania espressi una settimana fa?
"Probabilmente mi sono espresso male. Volevo semplicemente manifestare la mia ammirazione per una squadra che sta facendo bene da anni e che ora si sta esprimendo ancora meglio".

L'Udinese scenderà in campo per la prima volta nello stadio in cui si spense la vita di Piermario Morosini. Come lo ricorderete?
"Giocheremo dove un nostro amico ha perso la vita. Lo sappiamo e lo sentiamo. Quello che proviamo è un nostro sentimento e, per quanto mi riguarda, rimane intimo e riservato".

(udinese.it)

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