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Sport Rizzi / Piazzale Repubblica Argentina

Udinese: Francesco Guidolin lancia un appello alla tifoseria friulana

Il tecnico bianconero, intervenuto nella conferenza stampa di inizio settimana, chiede il sostegno ai suoi giovani, in modo che possano maturare velocemente

Il tecnico bianconero Francesco Guidolin ha intodotto la settimana che porta alla sfida con il Catania, decisiva per i piani europei della sua formazione.

Danilo: troppi falli pericolosi quest'anno?

Non è un elemento che sto valutando. Rimane un grandissimo difensore, di grande capacità. Secondo me è sui livelli dello scorso anno. Se poi qualche volta è successo qualcosa che è stato giudicato in un modo piuttosto che un altro non mi interessa tanto. A meno che non ci siano aspetti tattici da valutare non guardo i replay. A me piace com'è, mi sembra sui suoi livelli.

La priorità fino a fine campionato.

Fare risultati, restare nella parte sinistra, raggiungere qualcuno che sta sopra noi e non farci raggiungere da chi ci sta sotto. La squadra sta bene, sabato ha giocato con grande cuore. Abbiamo i nostri limiti e difetti, cercheremo di essere più bravi nella gestione della palla e del dialogo.

Le defezioni per Catania.

Non posso preoccuparmene, perché non posso intervenire su questa cosa. Devo provare a lavorare bene, con tutti i ragazzi che ho a disposizione. Sabato saremo in grande emergenza, non so se recupererò Benatia e mancheranno di certo Domizzi ed Hertaux. E' una sfida molto difficile, perché il Catania è una delle squadre che ci hanno messo più in difficoltà in casa.

Il Catania meritava di più con Inter e Juve?

Certo, e questo nulla toglie alla forza della squadra che affronteremo. Sono cose che capitano, è successo anche a noi col Milan di perdere all'ultimo secondo. Dobbiamo essere pronti.

Mai pensato al trequartista dietro le due punte?

Si, e l'abbiamo fatto con Pereyra nel secondo tempo con la Roma. Dobbiamo sfruttare le qualità e il talento che abbiamo davanti. E' vero, sono due centravanti, non possiamo nasconderlo. Non sono certo "strutturati" alla vecchia maniera, ma rimangono due prime punte. Se li inneschiamo bene riescono a fare gol, che è l'essenza del calcio. Parte del mio lavoro si concentra su questo, sul farli giocare assieme, ma devono lavorare anche in fase di non possesso e mantenere l'equilibrio della squadra. Forse sono stato il primo in Italia a passare dal 4-4-2 al 4-2-3-1. Io ho questi giocatori e li devo valorizzare. E' così.

Il gioco migliora, altrimenti non arriverebbero i risultati.

Sono abbastanza d'accordo, anche se a Genova abbiamo fatto bene e abbiamo perso. Se una squadra ha una certa classifica è difficile che sia solo casualità, i valori ci sono e noi li abbiamo. Il mio lavoro però è quello di migliorare, per ambizione e voglia di fare bene.

Cosa le piacerebbe migliorasse?

Ce ne sono di cose! Noi abbiamo un certo tipo di caratteristiche che dobbiamo seguire sempre: dobbiamo andare di impeto, di velocità, di gamba. Se alziamo il ritmo facciamo bene. Se, come nella partita con la Roma, facciamo un possesso palla lento non rispettiamo le nostre peculiarità. Dobbiamo cercare di sfruttare più e meglio le nostre caratteristiche.

La posizione di classifica "tranquilla" può condizionare?

Non credo, la squadra è concentrata e lavora bene sempre.

I giovani sono sinonimo di discontinuità e si può pagare dazio.

Ne abbiamo tanti si, e certi passaggi a vuoto possono fare parte della loro crescita e per quello vorrei che la gente li sostenesse fino in fondo, sempre. Non è facile venire da un altro mondo. Vorrei più sostegno per loro, visto che sentono peso e responsabilità. Dovremmo essere un pochino più positivi. Se si sbaglia c'è sempre la fine partita e alla fine si può manifestare la propria disapprovazione.

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