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Nel 2018 il Giro d'Italia ancora in Friuli, l'obiettivo è lo Zoncolan

Archiviata questa edizione si lavora già per il prossimo anno: si vuole che il Giro torni in Carnia, su una delle salite più dure d'Europa

"Pensiamo già a riportare la corsa rosa sullo Zoncolan nel 2018”. Ad annunciarlo è il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello al termine delle due giornate che hanno visto il Friuli Venezia Giulia al centro dell'attenzione mediatica in occasione dell'arrivo ieri a Piancavallo della 19. frazione del Giro d'Italia e la partenza quest'oggi a Pordenone della 20. tappa.

"Non è stato facile - ha spiegato oggi Bolzonello alla linea del via in piazza XX Settembre a Pordenone - riproporre, a distanza di 20 anni, un arrivo a Piancavallo. Quando ho indicato a Cainero questa idea, ho evidenziato come fosse importante rimettere questa salita al centro dell'attenzione del Giro non solo sotto il profilo turistico ma anche e soprattutto per quello agonistico. Ero infatti convinto che il Piancavallo avrebbe potuto fare la differenza e il risultato di ieri, con il cambio della maglia rosa, ne è stata la dimostrazione pratica”.

Per il vicepresidente, anche il ritorno di immagine è positivo. "Su Pordenone e Piancavallo - spiega Bolzonello - sono stati puntati gli obiettivi di 180 Paesi collegati con la manifestazione. A ciò va poi aggiunta l'attrazione di tanti ciclisti giunti non solo ieri per scalare la vetta dove Pantani scrisse nel 1998 una pagina emblematica della storia del ciclismo. Nei prossimi giorni ne arriveranno molti altri ancora per ripercorrere il tracciato del Pirata, con un ritorno molto significativo per l'economia e per l'immagine dell'intero Friuli Venezia Giulia".

Chiusa questa edizione si pensa già al futuro. "Per il 2018, quasi sicuramente, torneremo in Carnia, nella casa della montagna per eccellenza del Giro, ovvero lo Zoncolan. Stiamo lavorando con Mauro Vegni perché ciò si possa tradurre in realtà”. Ed è proprio al patron del Giro ma anche a tutto il mondo del volontariato che Bolzonello dedica il suo pensiero conclusivo: "Oggi - spiega il vicepresidente - Vegni ci ha detto semplicemente tre parole: come sempre perfetti. E se ciò è stato possibile, un ringraziamento va a Enzo Cainero, senza il quale eventi di questo tipo non si potrebbero realizzare. Ed è proprio ai volontari che va il grazie più sincero, perché la riuscita di queste grandi feste di popolo è anche merito loro e di questo mondo fantastico che loro rappresentano"

Per il patron delle tappe in Friuli Venezia Giulia, Enzo Cainero, c'è grande soddisfazione per come si sono svolti i due eventi in provincia di Pordenone "perché l'attesa era alta e il risultato ottenuto è stato molto buono. È un bilancio da 10. Il Friuli Venezia Giulia merita altre tappe - conclude Cainero - per la credibilità che si è conquistata nel tempo".

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