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Tracollo Apu, sesta sconfitta di fila e situazione bollente: le pagelle

I soli Foulland e Mussini si guadagnano la sufficienza. Gli altri deludono tutti

Pare non avere mai fine il tunnel di sconfitte dell’Apu OWW. Ora sono sei di fila e pure Mantova, formazione finora in crisi e reduce da un cambio di guida tecnica, ha banchettato allegramente al Carnera. E passi per le sconfitte (si fa per dire) ma è soprattutto il modo come queste sono maturate che devono far riflettere la società sulla reale consistenza del progetto tecnico di questa stagione. Almeno per come è stato gestito finora. Il dato oggettivo è rappresentato da un gruppo privo di identità, che fa fatica a difendere, che lotta ma senza lucidità, che sembra non crederci più. L’Apu ha perso e anche straperso con avversari dai valori tecnici individualmente inferiori ma che mettono sul campo una organizzazione minima di gioco e una determinazione che mancano clamorosamente ai giocatori in bianconero. Questa serie di risultati disastrosi suggerisce che c’è forse un peccato originale nella costruzione della squadra, con alcune scelte poco azzeccate sotto il profilo tecnico o caratteriale. Bisogna dire che anche il recente inserimento di Mussini si è rivelato tatticamente invasivo e non ha portato ad alcun risultato concreto (4 partite ed altrettante sconfitte). Nel frattempo dal fronte societario e tecnico non abbiamo sentito nè la più piccola riflessione autocritica né alcun serio tentativo di analisi. Ne prendiamo atto. Senza Amato e Nobile ma comunque con 10 giocatori arruolabili l’Apu è partita lasciando in panchina Antonutti e Giuri. La squadra inizialmente ha dato buone sensazioni provando perfino a correre e chiudendo in vantaggio 18-13 sulla prima sirena.  Nel quarto successivo con la solita girandola dei cambi Udine ha smarrito l’inerzia permettendo agli ospiti di ritrovare autostima e di sorpassare (30-31). Mantova guidata sagacemente dal nuovo coach Di Carlo manterrà il vantaggio fino al termine senza fare nulla di trascendentale, continuando semplicemente a macinare il suo tran tran e spremendo punti un po’ da tutti i suoi giocatori. Ma il loro propellente arriva dalla confusione tecnica e mentale di Udine che non trova il filo logico del gioco ed è totalmente dipendente dalle giocate spesso forzate di Mussini e di Johnson. E quando manca la fiducia tutto si amplifica in negativo come dimostrano le medie di tiro da minibasket dei giocatori di casa (16/61 in totale, pari al 26%). A metà dell’ultima frazione l’Apu avrebbe ancora la possibilità di rientrare perché Mantova affretta alcune conclusioni e perde in modo inopinato un paio di palloni ma i bianconeri non ci credono più e questo è un segnale molto pesante. Finisce così 68-57 per gli ospiti in un silenzio irreale. Il divieto al rilascio di dichiarazioni imposto dalla società nel dopogara è probabilmente il preludio a qualche decisione importante. Staremo quindi a vedere.

Le pagelle

APU OWW

D.Johnson 4,5 Primo tempo zero poi solo qualche inutile sprazzo. Molto sotto il minimo sindacale. Giocati 35 minuti con 3/12 al tiro e 4 perse

Mussini 6 Il suo modo di giocare ha portato vantaggi (cambio di ritmo) e svantaggi (troppo la palla in mano con problemi per gli altri esterni). Il dato oggettivo è che i suoi bottini, comunque costruiti con molti tiri, non sono finora serviti per vincere. 6/14 dal campo con 8 rimbalzi e 5 perse in 35 minuti  

Giuri 4 In grande difficoltà sotto ogni aspetto,  emblematico il plus/minus a -18

N.Foulland 6 Il migliore. Prestazione ordinaria ma nel marasma generale risulta il meno peggio. 5/8 dal campo con 13 rimbalzi

Antonutti 4,5 Nonostante i limiti difensivi ed agonistici ti aspetti sempre da lui qualche giocata di esperienza e di talento, stasera non pervenuto (2/9 al tiro)

Deangeli 5 Buona volontà, per il resto ininfluente

Mobio 5 Anche il giocatore che ultimamente aveva dato segnali di crescita stasera si perde. Come tutti i giovani ha bisogno di fiducia e riferimenti chiari

Pellegrino 5 Solito andirivieni dalla panchina per 8 minuti giocati. Abbiamo già detto che al momento è un giocatore perso

Italiano 4 Troppe forzature offensive che nessuno gli chiede. Dovrebbe pensare al suo lavoro, difesa, rimbalzi e agonismo. Da qualche partita sembra in confusione

Nobile ne

All. M.Boniciolli 4. E’ chiaramente una situazione fuori controllo. Una fisionomia forte e chiara la squadra non l’ha mai avuta ma all’inizio esistevano un buon equilibrio tecnico e uno spirito che si sono persi. Nel momento della difficoltà grave è necessario rimettere la chiesa al centro del villaggio e cioè semplificare e creare una gerarchia chiara dove ognuno conosce ed accetta il proprio ruolo e compito. Idee chiare insomma più che inutili appelli al lavoro come soluzione di tutti i problemi

STINGS MANTOVA

C.James  6,5  , Bonacini  7 , Weaver  6, Cortese  6,5, Ghersetti  6, Ceron  7, Infante  6, Maspero  6, Ferrara 7

All. G.Di Carlo 7

Tabellino

APU OLD WILD WEST UDINE – STAFF MANTOVA 57-68 (18-13, 30-31, 43-51)

APU OLD WILD WEST UDINE: Johnson 11 punti, Mussini 19, Deangeli, Antonutti 8, Mobio, Agbara ne, Foulland 13, Giuri 6, Nobile ne, Pellegrino, Italiano, Azzano ne. All. Matteo Boniciolli.

STAFF MANTOVA: Infante, Ceron 18 punti, James 12, Ferrara 6, Ghersetti 5, Maspero 3, Cortese 7, Bonacini 10, Weaver 7, Ziviani. All. Gennaro Di Carlo.

Aribtri: Dionisi, Maschietto, Bramante.

Usciti per cinque falli: Ghersetti, Weaver, James.

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