Lorenzo, star friulana del monopattino, va a Barcellona a giocarsi i mondiali
Si chiama Freestyle Scooter, la disciplina di acrobazie con il monopattino nella quale eccelle Lorenzo Clocchiatti, classe 2001. Passione, allenamento e creatività lo hanno portato nell'olimpio dei professionisti
Solo vent'anni e grinta da vendere, Lorenzo Clocchiatti, di Tavagnacco, volerà tra pochi giorni a Barcellona per affrontare atleti professionisti, provenienti da tutto il mondo, nella competizione più ambita: lo Scooter World Championships, di fatto i mondiali di monopattino freestyle, che si svolgeranno dal 23 al 26 settembre. Nell'anno in cui anche lo skateboard da sport urbano è approdato alle Olimpiadi, la disciplina del monopattino freestyle viene finalmente riconosciuta dal Coni e inserita nella FISR, federazione italiana sport a rotelle. E l'atleta friulano è stato selezionato, insieme a due trentini e a un ragazzo veneto, per rappresentare l'Italia e giocarsi la corona di re dello skate park in terra catalana.
Abbiamo incontrato Lorenzo e ci siamo fatti raccontare di più sulla sua passione per questo action sport urbano così spettacolare, che fa impazzire i giovanissimi.
Quando ti sei appassionato al monopattino?
"Avevo solo sei anni quando ho ricevuto il mio primo monopattino. Mi divertivo tantissimo ad andarci in giro e ho cominciato a provare a fare salti e piccole acrobazie. Nel 2013 la svolta. Ho scoperto un mondo. All'estero esistono scuole di freestyle con il monopattino, ma anche campionati e manifestazioni. Il monopattino non è solo un mezzo di trasporto, ma ci puoi fare evoluzioni acrobatiche, o trick, in modo simile a quelle con lo skateboard o con la BMX. Da quel momento ho cominciato ad allenarmi per diventare il migliore in questo sport".
Quanto ore ti alleni alla settimana?
"Vado allo skate park cinque giorni a settimana e, seconda delle stagioni, mi esercito dalle due alle otto del pomeriggio. Per riuscire a fare i trick più complicati bisogna provarli e riprovarli tantissime volte per arrivare alla perfezione. Mi alleno principalmente allo skate park di Udine, a volte in quello di Lignano".
Che tipo di attrezzatura è necessaria per competere ad alti livelli?
"Oltre alle attrezzature per la sicurezza, bisogna dotarsi di un monopattino professionale in grado di supportare ogni salto e atterraggio. Leggero, resistente agli urti, con un manubrio morbido e facile da ruotare, deve avere i freni collocati sopra la ruota posteriore, ruote con cerchi resistenti alle sollecitazioni e pneumatici certificati per una migliore aderenza. Un monopattino così può arrivare a costare anche settecento euro".
Come ti senti ad essere stato selezionato per competere ai mondiali?
"Sono felice ed emozionato, non vedo l'ora di confrontarmi con i più grandi atleti di questo sport. Il campione in carica è un estone, fortissimo, Roomet Säälik. Ma l'uomo da battere è l' inglese Jordan Clark. Sono molto orgoglioso di rappresentare l'Italia in questa competizione così importante".
Coem si svolge la gara?
"Ci sono due categorie maschili: park e street. Io gareggio nella prima. Dopo le qualificazioni, abbiamo tre giorni per provare lo skate park, per prendere le misure, in pratica. La gara dura 60 secondi nei quali puoi fare tutti i trick, le acrobazie in gergo tecnico, che vuoi, nell'ordine che vuoi, Ogni trick ha un punteggio a seconda di come viene realizzato".
Quale il tuo trick migliore?
"Il salto mortale o back flip con il monopattino, siamo pochissimi in Italia ad essere in grado di eseguirlo".
Il tuo sogno nel cassetto?
"A parte vincere questa gara, direi far appassionare altri ragazzi, anche più giovani di me, a questo sport. E poi magari andare alle Olimpiadi di Parigi 2024, se decideranno di inserire questa disciplina, così come è accaduto per lo skateboard. È una novità in Italia che si sta diffondendo rapidamente ma è molto forte sia in Europa sia negli Stati Uniti e conta numerosi professionisti".
In fondo sognare non costa nulla, l'importante è mettere passione e dedizione in ogni cosa che si fa. E quindi non resta altro che fare un grosso in bocca al lupo a Lorenzo per questo primissimo impegno internazionale e augurargli di tenere alta la bandiera dell'Italia e del Friuli in questo 2021 così fortunato per lo sport italiano.