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Nel 55% dei comuni friulani la raccolta differenziata funziona

La Regione è tra le prime in Italia secondo i premi di Legambiente "Comuni Ricicloni". L'obiettivo del 65% non è però stato raggiunto con casi paradossali come Trieste manda l'80% dei sui rifiuti all'inceneritore

Buone notizie per il Friuli Venezia Giulia dai premi “Comuni Ricicloni 2013” di Legambiente. La classifica regionale vede infatti piazzarsi la nostra regione al secondo posto per percentuale di comuni che differenziano e gestiscono al meglio i rifiuti urbani. Dei 219 comuni friulani il 55% entra nella classifica del rapporto. Dati che corrispondono a  quelli del catasto rifiuti dell ‘ARPA – Agenzia Regionale Protezione Ambiente, che piazza il FVG tra le prime regioni con il 59% di raccolta differenziata. Sono stati premiati anche dei consorzi di gestione rifiuti : Ambiente Servizi e la Comunità Montana della Carnia.

Un’analisi accurata mostra come in realtà la percentuale media di raccolta differenziata della regione non abbia raggiunto l’obiettivo previsto dalla legislazione nazionale e dal piano rifiuti regionale per il 2012 che era il 65%. Tirata d’orecchie che il FVG prende è causata del restante 45% comuni che non attuano a dovere la differenziata, e in particolare la città di Trieste. Il capoluogo da oltre 15 anni continua ad incenerire addirittura l’80% dei rifiuti che produce non curandosi, inspiegabilmente, di prodigarsi al fine di attuare pratiche maggiormente sostenibili. 

Ora che di fatto si sa come si fa la raccolta differenziata, sia attraverso il porta a porta, sia con la divisione umido-secco, bisogna acquisire competenze su come migliorare le capacità di recupero e imparare a ridurre i rifiuti.  Messaggi importanti che Legambiente lancia sono quelli di saper fare la spesa comprando meno “rifiuti”futuri possibile,  dover orientare il commercio su prodotti con meno imballaggi, utilizzare beni durevoli, e riutilizzare tutto ciò non sia logorato.

A tal proposito l’associazione ambientalista lancia la campagna “Italia Rifiuti Free”  con l’intento di diminuire i rifiuti e raggiungere la quota di 75Kg di immondizia indifferenziata pro-capite l’anno, rispetto ai 115 kg che è l'attuale produzione all’anno per abitante. Inoltre sempre Legambiente porta avanti anche la raccolta firme per ridurre la TARES, la nuova tassa dei rifiuti  per i cittadini che riducono i proprio consumi con un concetto semplice "chi meno rifiuti produce meno paga".  Ancor è aperta un’altra raccolta firme a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare “Rifiuti zero", tutti trovabili sul sito dell'associazione.

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