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mercoledì delle ceneri

Digiuno per la pace, slitta la tradizionale aringa offerta del sindaco

La tradizione vuole che ogni mercoledì delle ceneri, il sindaco di Udine offra l'aringa ai suoi più stretti collaboratori: quest'anno si svolgerà giovedì 3 marzo

L'anno scorso è stato il covid, quest'anno la guerra. Ma la tradizione dell'aringa del Mercoledì delle Ceneri, offerta dal primo cittadino di Udine Pietro Fontanini ai suoi più stretti collaboratori, è solo rinviata. «Vista l'appello del Papa, di dedicare il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, a una giornata di preghiera e digiuno, abbiamo deciso di spostare il tradizionale appuntamento con l'aringa a giovedì». Il sindaco si ritroverà, così, assieme ai suoi più stretti collaboratori giovedì 3 marzo all'osteria al Marinaio.

L'appello del Papa

L'appello del Papa è rivolto a «credenti e non credenti»: ha proposto per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri per il rito romano, una Giornata di preghiera e digiuno: «Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra».

Perché l'aringa?

La tradizione del mangiare “di magro” durante il Mercoledì delle Ceneri trae origine dal Concilio Vaticano di Trento, anche se il merluzzo viene menzionato per la prima volta nel 1561 nei menù dei Cardinali. L'astensione prevedeva di non mangiare carni, dolci e grassi e secondo la tradizione popolare per “carni” si intendevano quelle degli animali presenti sull'arca di Noè. Per i friulani iniziava quindi il “periodo della Renga” perché aringa e baccalà, due  pesci d'uso comune, consentivano di rispettare il precetto. Con la cena a base di aringa dei mari, un tempo significava che il carnevale era terminato e si entrava nella Quaresima, in penitente attesa della Pasqua.

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