"Una scena avvilente in spiagga libera a Lignano"
Un nostro lettore ci racconta di un episodio poco piacevole verificatosi a Lignano.
Gentili signori,
scrivo per commentare una scena avvilente a cui ho assistito venerdì 21 agosto. In mattinata mi reco in spiaggia a Lignano, con mia figlia di 5 anni. Nella zona delle ex colonie, notoriamente libera, é stato delimitato uno spazio oltre al quale ci si può fermare, con il proprio telo.
La zona è stracolma di gente, ammassata; il resto della spiaggia è vuoto. Come altri, stendo il mio telo un po' all'esterno del "recinto" e vado a fare il bagno. Dopo un po' vedo il bagnino abbandonare la sua postazione e venire a chiedere ai bagnanti di spostarsi. Una coppia, adducendo argomenti condivisibili, si rifiuta; i toni salgono, si sente qualche grido, ed il bagnino ritorna in torretta. Dopo 15 minuti, arrivano i vigili; dopo altri 15, una pattuglia di carabinieri, in divisa sulla sabbia.
A contorno, manifestazioni di solidarietà alla coppia e qualche turista che gongola, eccitato, nelle prime file. Per concludere, me ne vado con una convinzione: il divieto di fermarsi a prendere il sole in spiaggia, nello spazio demaniale, appare immotivato e prepotente.
Il Covid, tirato in ballo per giustificarlo, è evidentemente una scusa, a questo punto offensiva. Una autorità che emana una simile ordinanza (se non sbaglio si tratta di un'ordinaza comunale) crea problemi, non sa risolverli e li "appalta" a terzi (il bagnino di turno, i carabinieri...). Tutto questo, senza il minimo rispetto per chi, pur senza prendere un ombrellone, fa vivere la città di Lignano.
Flavio Piccin, Udine