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Trent'anni senza Moretti, c'è chi vuole raccogliere ricordi e immagini di un simbolo

Al via il progetto di ricerca etnografica partecipativa che ricostruisce il rapporto tra uno dei simboli di Udine e la sua città, a trent'anni dalla chiusura dello stabilimento

Gli udinesi la amano dal 1859, nonostante - o forse proprio per questo - sia obbligatoriamente una dal carattere “freddo”, se non ghiacciato. La Birra Moretti è un simbolo. Uno di quelli che identificano la città e che permette di far conoscere oltre il banale se non svilente “near Venice” quasi d'obbligo a livello internazionale.

Ecco perché ad oggi risulta quanto meno strano che Udine, di quel simbolo, non conservi quasi nulla se non una grande memoria. Grande sì, ma con una connotazione quasi omertosa, se non altro nascosta. Voi, ad esempio, sapete rispondere alla domanda “da quanto la Moretti non è più a Udine?”. Difficile, vero?

Un segno indelebile

Eppure, il rapporto tra la Moretti e i luoghi in cui è nata e cresciuta è sempre vivo perché, nonostante a Udine ne sia sparita quasi ogni traccia, l’attività industriale fondata da Luigi Moretti nel 1859 ha lasciato un segno indelebile nella memoria delle persone. 
Chiunque abbia più di trent'anni ricorda le grandi insegne al neon che davano il benvenuto in città, la birreria di viale Venezia con i tavolini all'aperto, il profumo di luppolo fuori dallo stabilimento, lo stadio dove giocava l'Udinese, la “bire furlane” conosciuta in tutto il mondo. Eppure.

Eppure sono trent'anni che la Birra Moretti non appartiene più a Udine. Da qui nasce l'esigenza, e l'idea, di costruirne un archivio: chiunque abbia un ricordo, un oggetto, una storia legata allo stabilimento della Birra Moretti a Udine, oggi può aiutare a rendere indelebile questo simbolo (info@senzamoretti.it, www.senzamoretti.it).

Trent’anni senza Moretti

“Trent’anni senza Moretti” è un progetto che vuole essere un archivio collettivo di immagini e narrazioni dedicato al rapporto tra Birra Moretti, i suoi luoghi e la sua comunità. Un rapporto vivo, perché nonostante a Udine e in Friuli sia andata perdendosi quasi ogni traccia dell'attività, la Birra Moretti ha lasciato un segno indelebile. Fisicamente rimane il bel portale che ora incornicia il parcheggio comunale in via Luigi Moretti. E poi più niente, a parte la toponomastica.

Fabien Marques, artista e ideatore del progetto Trent’anni senza Moretti

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Ad accorgersi del forte legame tra la Moretti e i friulani e a vedere nel Baffone un simbolo della città è stato Fabien Marques, artista visivo francese che oggi vive e lavora a Udine. Insieme ad Altreforme, società cooperativa che si occupa di eventi culturali e artistici, in collaborazione con i Civici Musei di Udine - Comune di Udine, Università degli Studi di Udine, Videomante, Puntozero e Radio Onde Furlane, e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, Marques ha ideato il progetto di ricerca etnografica partecipativa “Trent’anni senza Moretti”. L'allusione è al trentesimo anniversario, a cavallo tra il 2022 e il 2023, della chiusura dell’esperienza friulana di Birra Moretti.

Alla fine del 1992, infatti, inizia la produzione della birra nello stabilimento di San Giorgio di Nogaro e subito dopo, all'inizio del 1993, parte l'ultima cisterna da Udine. Da quel momento, in Viale Venezia “l’odore del luppolo non si sentirà mai più”.

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