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Giovedì, 25 Aprile 2024
La curiosità

L'Estate dei cornuti, perché a San Martino è (anche) la loro festa

L'11 novembre è San Martino, patrono dei soldati, dei viandanti e dei cornuti. Ecco le leggende legate a questo periodo dell'anno e perché il Santo è ritenuto protettore di chi vuole concedersi "un diversivo"

C'è una quantomeno singolare coincidenza che ricorre l'11 novembre. Se, infatti, da un lato oggi si festeggia San Martino e, con lui, tutti i riti legati alla tradizione agricola, dall'altro l'Estate di San Martino è anche il "momento dei cornuti". Sì, avete letto bene. San Martino, infatti è (anche) il santo protettore per chi ha subito un tradimento, oltre ad essere il patrono dei soldati, dei pellegrini e dei viaggiatori (o viandanti) così come, in Italia, dell'Arma della Fanteria dell'esercito.

L'Estate di San Martino

Molto più conosciuta della sua festa “cugina” pagana, l'Estate di San Martino deve il suo nome all'antica leggenda secondo cui Martino di Tours donò un pezzo del suo mantello a un mendicante disteso sulla strada e infreddolito per la tempesta che stava imperversando quel giorno. Appena donata la stoffa, improvvisamente, smise di piovere e la stessa notte Gesù apparve in sogno a Martino per rivelargli che quel mendicante, in realtà, era lui. Dopo quell'episodio, Martino, che non era battezzato, intraprese il suo cammino di fede fino ad essere nominato nel 371 d.C. vescovo.

Estate di San Martino, tutti i paesi dove si festeggia con i piatti della tradizione

La leggenda dell'oca

Ed è qui che si inserisce un'altra leggenda che rende l'oca uno dei piatti tipici delle numerose feste, come ad esempio quella di Lavariano. Si narra, infatti, che quando venne acclamato come nuovo vescovo, Martino, umile monaco come era diventato, si nascose in una bettola di campagna. A farlo scovare furono però le oche che, starnazzando a più non posso, richiamarono l'attenzione dei paesani fino a trovare Martino che, quindi, non poté più rifiutare di diventare vescovo “a furor di popolo”.

La tradizione agricola

Un'altra caratteristica dell'Estate di San Martino è che proprio in questo periodo fioriscono in tutta Italia moltissime feste e sagre. Oltre che per una questione climatica, che vuole solitamente un aumento delle temperature in questi giorni (almeno nell'emisfero boreale), il motivo è legato alle antiche tradizioni contadine. In questo periodo dell'anno, infatti, venivano rinnovati i contratti agricoli annuali. Non si contavano, quindi, le fiere dove i contadini portavano anche il bestiame, oltre ai prodotti che avevano raccolto. Tra cui il famoso vino novello, visto che proprio a novembre si aprono le botti per il primo assaggio di questo nettare. Sempre a novembre, infine, non mancano i prodotti della terra (come le castagne) o quelli legati alla macellazione dei maiali. Ecco perché le giornate diventavano una grande occasione per fare festa.

La festa dei cornuti

E a forza di far festa e di bere vino, si finiva per alzare inevitabilmente un po' troppo il gomito. Perché, quindi, non concedersi qualche “diversivo” con una bella donzella? E, perché, dall'altra parte, con i mariti impegnati nelle fiere per il rinnovo dei contratti agricoli, le mogli rimaste sole a casa non potevano fare altrettanto? Ecco quindi che da qui nasce la leggenda che vuole l'11 novembre il giorno in cui si festeggiano i cornuti che in San Martino individuano il loro Santo patrono.

In realtà esistono varie versioni sul perché l'11 novembre sia dedicato ai “traditi”. Oltre a quanto scritto finora, c'è chi sostiene che il nome derivi dalle corna del bestiame che in questo periodo dell'anno veniva esposto nelle fiere per i rinnovi dei contratti agricoli o durante le transumanze di fine estate.

Senza scomodare la Kabbalah (il numero 11 ricorderebbe le corna del torno), secondo altri, infine, la tradizione è legata ai riti pagani per il capodanno celtico, che si concludeva proprio in questo periodo dell'anno e che prevedeva celebrazioni piuttosto promiscue, complici ovviamente i fiumi di vino che scorrevano per l'occasione. Magari sorseggiati in calici ricavati dalle corna dei buoi.

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