rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
compleanni / Centro / Via Poscolle

Venticinque anni di “ciccia, pici e cantucci” nel cuore della città

Festeggia un quarto di secolo l’Osteria Al Toscano di via Poscolle. “Dai noi tutti sono benvenuti: dal semplice operaio al politico più influente. L’atmosfera è unica: come stare a casa” afferma la famiglia Masotti

Una scommessa. Così è nata l’idea di dare vita a un ristorante di specialità toscane nel cuore del Friuli, in centro a Udine. Era il 19 settembre 1997 quando la famiglia Masotti ha aperto i battenti di quello che poi diventerà uno dei punti di ritrovo preferiti dagli udinesi. Fino al 2005 l’osteria si trovava in via Muratti, nel palazzo del conte di Maniago. Dal 2006 si è spostata in un vicoletto di via Poscolle. Un vero proprio rifugio nascosto per gli amanti della buona cucina, ma non solo. L’Osteria Al Toscano è molto di più.

La storia

È una storia di famiglia. Venticinque anni fa, l’osteria venne aperta da Giorgio Masotti insieme ai genitori. Niente frico ma fiorentina, nessun cjarcion ma pici al ragù. Un unicum nel panorama gastronomico cittadino. Mamma Mirella in cucina prepara in modo impeccabile i piatti della tradizione toscana seguendo le ricette che le aveva insegnato la suocera. Il marito Quirino, infatti, era originario di Montecatini. Dal 2010 dietro al bancone arriva anche la sorella Alessandra, che con Giorgio forma una squadra affiatata nella direzione del locale. Lei sempre pronta ad accogliere i clienti con un sorriso, lui in cucina a  coordinare lo staff per la preparazione di piatti che rispettino la tradizione e le materie prime, anche locali.

Il locale

“Quest’anno sono 25 anni che abbiamo aperto – ci raccontano Giorgio e Alessandra –. In un primo momento non volevano nemmeno pensare a questo traguardo così importante, siamo ancora scossi dalla perdita dei nostri genitori due anni fa a causa del Covid. Ma poi abbiamo pensato che avremmo fatto un torto a tutti i nostri affezionati clienti che non hanno mai fatto mancare stima e affetto”. Entrare all’Osteria Al Toscano vuol dire entrare in un mondo a sé, dove la maggior parte degli avventori si conosce per nome e si ritrova qui non solo per la cucina prelibata, ma per il piacere di incontrarsi. Un posto che è accogliente in modo immediato anche per chi ci mette piede per la primissima volta. “Qui trovi chiunque – ci racconta Alessandra – dall’operaio all’imprenditore, dal muratore al politico, dal calciatore allo  studente. Tutti si sentono benvenuti. È un po’ come le osterie di una volta. Ci passi e sai che troverai sicuro qualcuno al banco a giocare a briscola o a tresette. O qualcuno che arriva dopo l’ora di cena e chiede una cantucciata al volo”.

osteria al toscano-2

La cucina

La cucina è quella tipica toscana, dove la “ciccia” – la carne – la fa da padrona. Ma vanno forte anche le minestre asciutte, come si chiamano in Toscana i primi piatti, come pici, tagliatelle e stringoli con vari sughi della tradizione. “Se dovessi dire il piatto che viene più ordinato mi tocca nominare la bistecca alla Fiorentina dice Alessandra. Sulla cottura non si discute, si mormora che arrivino clienti anche da molto lontano per potersela gustare con un buon bicchiere di vino. “Abbiamo circa 250 etichette, non solo vini toscani, ma anche ottime bottiglie nostrane, di referenze del Friuli Venezia Giulia”. Altro piatto indimenticabile è la cantucciata. La leggenda narra che fu inventato una sera quando tutti era un po’ brilli e su di giri: “Sono cantucci di Prato con crema chantilly. Abbiamo clienti affezionati che vengono appositamente per ordinare questo dolce. A tutte le ore”.

Un punto di riferimento

Tra i tavoli, un bicchiere di Chianti e un crostino toscano, la cui ricetta è custodita con massima segretezza dalla famiglia Masotti, si ritrovano veramente tutti gli udinesi, di qualsiasi estrazione sociale. A parlare di politica, economia, sport. Tra battute e discussioni, non ci si prende mai troppo sul serio. Merito di Giorgio, ci dice un cliente affezionato. Magari vedi il figlio di un vecchio habituée ormai diventato grande, magari ci incontri il tuo giocatore preferito che è a cena con gli amici. Un’atmosfera famigliare costruita in tanti anni, dentro all’osteria si ha l’impressione di essere a casa, tra vecchi amici. Di aneddoti in 25 anni ce ne sarebbero a bizzeffe. Alessandra ci racconta: “Si è sparsa la voce che l’Osteria porti fortuna all’Udinese. Così, nessuno dice apertamente che crede a questa storia, ma fatalità tutti gli allenatori, da Zaccheroni a Sottil, sono passati per di qua”. Restano indimenticabili anche i party danzanti organizzati nel locale, fino a qualche anno fa. Giorgio, insieme all'inossidabile Beppe, uno dei collaboratori più longevi del locale, conclude con una mezza promessa: “Stiamo pensando, se ce lo permetteranno i vicini, di fare una festa come ai vecchi tempi. Un modo perfetto per celebrare con tutti i nostri amici-clienti questo compleanno incredibile. Venticinque anni non sono pochi davvero e vanno festeggiati come si deve”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Venticinque anni di “ciccia, pici e cantucci” nel cuore della città

UdineToday è in caricamento