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Bollicine metodo classico, ecco le migliori etichette del Friuli Venezia Giulia

La selezione di Slow Food premia quattro produttori che si sono affermati nel settore

Bollicine che passione. Anche in Friuli Venezia Giulia la produzione di vini spumantizzati è diffusa e di buona qualità. Slow Food ha selezionato le migliori etichette metodo classico del nostro territorio. Nella storia della vitivinicoltura del Friuli Venezia Giulia i vini spumanti hanno sempre trovato pochissimo spazio. In regione ci si concentrava soprattutto sui vini rossi fermi – che solamente 25 anni fa rappresentavano il 60% dell’intera produzione vinicola della regione – e su bianchi di grande pregio, che nel tempo hanno avuto riconoscimenti in tutto il mondo. Solamente di recente le "bollicine" hanno cominciato a conquistarsi una fetta considerevole della produzione regionale. Esistono però alcune etichette storiche, e altre di recente comparsa, che esaltano in maniera pregevole tanto le varietà autoctone che quelle internazionali, con attente vinificazioni.

Pittaro

È stato nel 1972 che Piero Pittaro ha iniziato a costruire la sua cantina nelle Grave del Friuli, proprio di fronte alla base di atterraggio della pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori. Il suo sogno di realizzare un metodo classico che esprimesse il territorio friulano lo ha portato a diventare un punto di riferimento in regione per la produzione di spumanti. Le due principali etichette aziendali sono entrambe prodotte con uve chardonnay e pinot bianco: il Brut Etichetta Oro (60 mesi di sosta sui lieviti) e il Brut Etichetta Argento (30 mesi di sosta sui lieviti).

Piè di Mont

Piè di Mont è il progetto enologico della famiglia Rizzi. Già prima del progetto, Paolo e Roman, padre e figlio, operavano già nel settore vitivinicolo lavorando terreni e impiantando vigneti per diversi produttori friulani. Questa attività ha permesso loro nel tempo di individuare i terreni migliori per piantare le uve destinate alla sola ed esclusiva produzione di vini da metodo classico. Il Brut Piè de Mont nasce da una cuvée con proporzioni già stabilite nel vigneto: 60% di chardonnay, di cui una piccola parte viene affinata in legno, 20% di pinot nero e 20% di ribolla gialla. Rimane circa 3 anni sui lieviti e viene confezionato in genere con un residuo zuccherino sui 4 grammi per litro.

Kante

Edi Kante nel 1980 ha trasformato la storica attività agricola della famiglia in una delle più importanti realtà vitivinicole del Carso, incentrata sulla produzione di vini di ottima qualità. Le ultime "intuizioni" si sono rivolte verso le produzioni da metodo classico, che possono contare su una cantina – interamente scavata nella roccia carsica – ideale per la maturazione di questo genere di vini. Il KK è un blend paritario di chardonnay e malvasia  – permanenza sui lieviti per almeno 12 mesi, niente dosaggio finale – in cui la polpa croccante e intensamente fruttata è garantita dalla prima varietà mentre la malvasia si percepisce soprattutto nel finale leggermente ammandorlato e salmastro. Il KK Rosé viene invece interamente prodotto con pinot nero.

Collavini

Il marchio Collavini è legato alla viticoltura friulana dal 1896, anno di fondazione dell’azienda. Negli anni Sessanta è stato Manlio Collavini a dare forte impulso all’azienda con l’idea di spumantizzare la ribolla gialla. Il segreto del Brut Ribolla Gialla sta nei tempi di rifermentazione in autoclave, che in genere si prolunga per oltre 24 mesi.

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